Il Tar respinge il ricorso e pertanto resta l’interdittiva antimafia a carico della società Girgenti Acque, commissariata dopo il provvedimento prefettizio che l’ha raggiunta lo scorso novembre.
La risposta alle richieste è arrivata ieri. Il Tribunale Amministrativo Regionale ha respinto il ricorso della famiglia Campione che chiedeva la sospensiva dell’interdittiva antimafia a firma del prefetto Dario Caputo che lo scorso novembre ha raggiunto Girgenti Acque e che ha provocato il commissariamento della società.
Il Tar, a una sommaria ricognizione e a una prima valutazione, non avrebbe accolto il ricorso in quanto dagli elementi raccolti in questa fase si dimostrerebbe “l’esistenza di un pericolo di una permeabilità della struttura societaria a possibili tentativi di infiltrazione da parte della criminalità organizzata”.
Il Tribunale Amministrativo Regionale inoltre non sarebbe dello stesso parere dei legali della famiglia Campione, che sosterrebbero come il mantenimento della situazione di commissariamento prefettizio potrebbe ripercuotersi con possibili danni economici alla società. Secondo il Tar, invece, la gestione prefettizia potrebbe anzi giovare alla società.
La gestione commissariale scaturita dall’interdittiva antimafia trova quindi un rafforzamento nella decisione del Tar. I commissari di Girgenti Acque, Gervasio Venuti e Giuseppe Massimo Dell’Aira, avevano annunciato appunto di aspettare di conoscere l’esito del ricorso per procedere con delle misure gestionali finalizzate a risollevare Girgenti Acque dalla situazione delicata in cui verserebbe.
Per il sindaco di Sciacca Francesca Valenti, presidente dell’Assemblea Territoriale Idrica che raggruppa i sindaci dei comuni i cui impianti idrici vengono gestiti da Girgenti Acque, il no del Tar alla sospensione dell’interdittiva antimafia rappresenterebbe un altro passo avanti verso il ritorno alla definitiva gestione pubblica dell’acqua.
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