Domiciliari per un 28enne favarese. Si sarebbe reso responsabile, secondo gli accertamenti dei carabinieri, di sette episodi di truffe online, ricavando un bottino di oltre 9mila euro.
L’accusa è quella di “Truffa aggravata”. Manette ai polsi per un 28enne favarese. A notificargli il provvedimento restrittivo, emesso dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Agrigento, i carabinieri della locale Tenenza.
Il giovane è stato identificato dai militari dell’Arma come il presunto responsabile di una serie di truffe online, le cui vittime sarebbero state alcuni residenti della provincia agrigentina di varie fasce d’età. Secondo la ricostruzione del Comando Provinciale dell’Arma, dietro molti episodi di truffa si nascondeva la stessa mano.
“Sempre identico il copione seguito – fanno sapere dal Comando Provinciale dei carabinieri -: il presunto truffatore prima inseriva annunci online sui principali portali, siti, social network e piattaforme commerciali. Poi il cliente abboccava e cadeva nella trappola. Attirato dalle belle foto e dalla possibilità di un consistente risparmio, si metteva in contatto con il presunto venditore per acquistare un determinato prodotto. Una “stretta di mano” digitale e la vendita era effettuata. Dopo aver fatto il pagamento, però, l’amara sorpresa: nessuna merce sarebbe mai arrivata a casa. Diversi gli articoli venduti: telefoni cellulari, pezzi di ricambio per camion e perfino anche un’imbarcazione di lusso”.
Sarebbe stato proprio quest’ultimo articolo a tradire il presunto truffatore seriale. Secondo quanto reso noto dal Comando Provinciale dell’Arma, durante alcune verifiche alla Tenenza di Favara, mentre era seduto nella sala d’attesa, avrebbe fatto una telefonata per concordare le modalità di vendita di una lussuosa imbarcazione a un’altra potenziale vittima. La telefonata, spiegano i carabinieri, sarebbe stata però sentita e origliata da un militare che avrebbe poi avvisato i colleghi incaricati delle indagini.
Da lì sono seguite ulteriori attività investigative che hanno chiuso il cerchio intorno al 28enne, ritenuto dagli inquirenti responsabile di sette episodi di truffa aggravata, dai quali avrebbe ricavato un bottino di circa 9mila euro in contanti. I carabinieri lo hanno posto agli arresti domiciliari, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, in attesa dell’udienza di convalida in programma oggi.
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