Strade trasformate in discariche. È questa la situazione che si registra a Porto Empedocle. Astensione dal lavoro da parte dei netturbini, che aspettano di essere pagati di diversi arretrati, ed emergenza ambientale.
Porto Empedocle è invasa dai rifiuti. Questo è il risultato di una decina di giorni di mancata raccolta della nettezza urbana, oltre la metà dei quali per astensione arbitraria dei netturbini che hanno deciso di incrociare le braccia in quanto vantano diverse mensilità di stipendio arretrato.
La conseguenza è l’abbandono di ogni genere di rifiuto per le strade della città marinara, ormai vere e proprie discariche a cielo aperto. Il Comune dal canto suo si dice impossibilitato per mancanza di liquidità nelle casse a pagare quanto dovuto alle aziende, che a loro volta non possono dare agli operatori ecologici quanto gli spetta per il loro lavoro. Dal Municipio sarebbero in attesa di somme da parte dello Stato e della Regione, ma intanto Porto Empedocle è piena di spazzatura.
Mancanza di risorse finanziare da parte dell’ente in dissesto finanziario, dichiarato dall’attuale amministrazione pentastellata del sindaco Carmina, astensione dal lavoro dei netturbini ed emergenza ambientale. Un registro che ormai si presenta più di qualche volta nella città empedoclina e che in passato è sfociato nell’esasperazione dei cittadini che hanno manifestato anche con la creazione di barriere stradali realizzate con i rifiuti.
Il presidente del Consiglio Comunale di Porto Empedocle e i capigruppo, vista la grave situazione finanziaria e igienico-sanitaria che da tempo attanaglia la città, hanno chiesto un’audizione con il prefetto di Agrigento Dario Caputo. La speranza è quella di trovare soluzioni concrete e definitive.
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