Tentato omicidio del favarese Carmelo Nicotra. Si continua a indagare; secondo gli inquirenti le armi utilizzate potrebbero essere le stesse dell’agguato avvenuto in Belgio quando venne ucciso Saverio Sacco. Iniziati gli accertamenti sulle armi e munizioni.
Si continua a indagare dopo l’agguato al favarese Carmelo Nicotra, avvenuto il 23 maggio del 2017, in via Torino, traversa di via dei Mille, a Favara. Diversi i colpi di kalashnikov indirizzati all’uomo che riuscì a scampare all’agguato.
Secondo gli inquirenti, le armi sequestrate al 35enne Gerlando Russotto, arrestato lo scorso agosto con l’accusa d’aver preso parte a un agguato in Belgio ai danni di Saverio Sacco, potrebbero essere le stesse usate durante l’agguato, andato fallito, al favarese Nicotra.
Ecco perché si vogliono fare ulteriori accertamenti. I plichi con le armi, le munizioni e la stoffa che era stata usata per avvolgerle sono stati aperti e ispezionati. Saranno quindi passate al setaccio al fine di trovare elementi utili che possano confermare questa tesi. Si è alla caccia di impronte e riscontri di tipo balistico. Dopo il prelievo salivare nei confronti di tutti gli indagati, nel laboratorio di genetica forense della Questura di Palermo, alla presenza di difensori e consulenti di parte, si è passati agli accertamenti sul fucile e sulla pistola.
Nel registro degli indagati, nel novembre dell’anno scorso, sono finiti: Calogero e Antonio Bellavia, di 27 e 44 anni, Calogero ed Emanuele Ferraro, di 39 e 40 anni, quest’ultimo poi ucciso qualche mese dopo in via Diaz, e Carmelo Vardaro di 39 anni.
Su di loro pende l’accusa di tentato omicidio aggravato e ricettazione.
Nelle settimane scorse la Dda ha iscritto sul registro degli indagati prima Gerlando Russotto e poi altre due persone: i favaresi Francesco Di Benedetto, 28 anni, e Michelangelo Bellavia, 30 anni. Gli indagati in tutto sono 7.
Ricordiamo che l’agguato a Nicotra è stato subito collegato all’omicidio avvenuto sempre a Favara nell’ottobre 2016 quando a perdere la vita davanti a un supermercato è stato l’empedoclino Carmelo Ciffa. Da quel giorno diversi fatti di sangue si sono registrati nell’asse Favara-Porto Empedocle-Belgio.
Commenta articolo