Favara può vantare di avere uno chef che parteciperà alle Olimpiadi di Cucina “IKA 2020”. Max Ballarò, 36 anni, non è nuovo a questo tipo di eventi. Si è piazzato in ottima posizione nelle scorse olimpiadi e ai campionati mondiali di Lussemburgo del 2018 è arrivato addirittura al 14° posto su 108 concorrenti. È stato il primo assoluto tra tutti gli italiani e ha conquistato pure la medaglia d’argento nella categoria “culinary art”.
Ma Max non è solo in queste straordinarie imprese culinarie. Assieme a lui c’è spesso un altro chef agrigentino, Liborio Bivona, che di anni ne ha 46 ed è di Menfi. Anche lui come Max parteciperà alle olimpiadi e pure lui ha partecipato ai campionati mondiali di Lussemburgo del 2018, conquistando la medaglia di bronzo nella categoria “culinary art”.
Le olimpiadi di cucina sono la competizione mondiale più importante in assoluto nel settore gastronomico. Si terranno a Stoccarda (Germania meridionale) dal 14 al 19 febbraio e, come tutte le olimpiadi, si disputano ogni quattro anni e prevedono l’accensione della fiaccola e del tripode.
Max e Liborio parteciperanno nella categoria Culinary Art. Dovranno approntare un tavolo freddo con buffet e degustazioni, ovviamente gourmet, con piatti gelatinati.
Prepareranno 4 tipi di finger food per 6 persone e un menù gastronomico con 5 portate. Ma nella loro categoria gli esperti non dovranno giudicare il gusto del cibo ma l’estetica del piatto.
Max e Liborio dovranno competere singolarmente e non a squadra, non solo l’uno contro l’altro ma ognuno di loro contro tutti gli altri chef provenienti da tutti i Paesi del mondo nella categoria probabilmente più difficile.
Assieme a Max Ballarò e Liborio Bivona, per aiutarli a Stoccarda, ci saranno pure tre assistenti: Antonino Fiannaca di Realmonte, Angelo Calabria di Ribera e Francesco Schembri di Cattolica Eraclea.
Tutti loro rappresenteranno l’Italia, la Sicilia e Agrigento: la Federcuochi italiana, l’Unione Regionale Cuochi Siciliani e l’Associazione Cuochi di Agrigento.
Allora a noi non resta che incrociare le dita per Max e per Liborio.
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