Un quadro ancora incerto quello per i residenti e i lavoratori di piazza Cavour, ad Agrigento, dopo una settimana dal crollo del cornicione di un palazzo che delimita la piazza cittadina. Il Comune della Città dei Templi incontra i diretti interessati dai disagi susseguiti al crollo. La Procura intanto si sta occupando del caso e l’Ordine degli architetti di Agrigento mette a disposizione il proprio Dipartimento di Protezione Civile.
È passata oltre una settimana dal crollo di un cornicione dal palazzo che dà su piazza Cavour, ad Agrigento. Sia gli abitanti che sono stati sfollati, sia i titolati delle attività commerciali e degli studi professionali del posto (chiusi proprio a seguito del crollo) chiedono di rientrare serenamente nelle proprie case o al proprio lavoro.
Ieri mattina il sindaco di Agrigento Lillo Firetto e l’assessore comunale Gabriella Battaglia, insieme al personale dell’Ufficio di Protezione Civile, hanno ricevuto al municipio gli amministratori di condominio dello stabile di via Vittorio Emanuele Orlando prospiciente lo stabile di piazza Cavour interessato dal crollo.
Un incontro volto a ridurre il disagio e valutare soluzioni alternative di ingresso nell’immobile. Per favorire principalmente il rientro a casa, nelle prossime ore verrà convocato un tavolo tecnico.
Intanto la situazione per le attività commerciali di piazza Cavour è difficile. Dopo oltre una settimana di chiusura forzata, sono in ginocchio. Pare che dal Comune stiano lavorando all’ipotesi di uno sgravio dai tributi locali per i titolari di queste attività, al momento si starebbe studiando se e come fare.
Del crollo di piazza Cavour, ricordiamo, si è interessata la Procura di Agrigento che attende la consegna delle perizie su quanto successo. Il fascicolo d’inchiesta aperto sul caso è nelle mani del pm Antonella Pandolfi. I crolli sembrerebbero però non essere finiti: anche nei giorni scorsi, in qualche occasione, ancora calcinacci sarebbero venuti giù.
“Oggi l’unica piazza cittadina è ancora colma di macerie”, afferma Alfonso Cimino, presidente dell’Ordine degli architetti di Agrigento, che parla anche di “una paventata pericolosità dei cornicioni ancora insistenti o di una copertura che sembra creare un ulteriore pericolo”. Il presidente assicura che l’ordine stesso mette a disposizione il proprio Dipartimento di Protezione civile, guidato da Roberto Campagna, affinché possa essere da supporto nelle attività di monitoraggio dell’edificio crollato o di quelli circostanti”.
“Riteniamo – aggiunge l’arch. Cimino – sia necessario, quanto meno, eliminare le macerie e riaprire la piazza ai cittadini. In questo momento in cui Agrigento ha strade che necessitano di manutenzione e non vi è decoro urbano, questa situazione spinge a immaginare una città che sembra cadere sempre più nel degrado e questo, noi agrigentini, non possiamo permettercelo. L’Ordine degli architetti – conclude il suo presidente – propone l’adozione del “Fascicolo del fabbricato”, ovvero un documento tecnico nel quale sono contenute tutte le informazioni relative allo stato di agibilità e di sicurezza di un immobile, per tutte le strutture che si trovano in centro città o per le quali la costruzione è avvenuta oltre un decennio addietro, proprio per evitare il verificarsi di altre situazioni come quella avvenuta in piazza Cavour”.
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