Maxi inchiesta antimafia Kerkent, il Riesame ha confermato ieri 8 ordinanze di custodia cautelare.
L’operazione antimafia Kerkent, portata avanti dalla DIA lo scorso 4 marzo, ha permesso di disarticolare un’associazione per delinquere, con base operativa ad Agrigento e ramificazioni, in particolare nel palermitano e in Calabria, dedita all’organizzazione di un’intensa attività di traffico di sostanze stupefacenti attraverso uno strutturato gruppo criminale armato.
La DDA di Palermo, su coordinamento della locale Procura Distrettuale Antimafia, aveva emesso un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 32 persone ritenute responsabili, tra l’altro, di associazione mafiosa, partecipazione e concorso in associazione per delinquere finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti, aggravata dal metodo mafioso, detenzione abusiva di armi, sequestro di persona a scopo di estorsione aggravato e danneggiamento mediante incendio.
A guidare questo gruppo ci sarebbe stato l’agrigentino Antonio Massimino, già arrestato per associazione mafiosa durante l’operazione San Calogero e tornato in libertà nel 2015.
Ieri, il tribunale della libertà ha confermato 8 ordinanze restrittive firmate dal gip Walter Turturici. Sono accusati di avere avuto un ruolo nel narcotraffico, aggravato da mafia.
Fra gli arresti confermati c’è quello di Gerlando Massimino, 31 anni, figlio di Antonio, al quale si contesta di essere stato uno dei “promotori e organizzatori” dell’organizzazione criminale dedita al traffico di droga. In pratica il 31enne avrebbe veicolato gli ordini del padre agli altri associati, contribuendo in prima persona anche all’acquisto della droga e alla cessione agli intermediari e/o anche ai consumatori finali.
Confermati dai giudici del Riesame anche altri sette provvedimenti cautelari, ovvero quelli di Angelo Iacono Quarantino, 28 anni, di Porto Empedocle; Gabriele Miccichè, 29 anni, di Agrigento; Giuseppe Messina, 31 anni, di Agrigento; Francesco Vetrano, 34 anni, di Agrigento; Alessio Di Nolfo, 33 anni, di Agrigento; James Burgio, 26 anni, di Porto Empedocle, e S.G. 45 anni, di Agrigento.
Annullata l’ordinanza di arresto invece per Attilio Sciabica, di 31 anni, che è tornato in libertà.
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