La Giunta Regionale ha deciso per il 30 giugno. È la data in cui si svolgeranno le elezioni provinciali, ma a votare non saranno i cittadini.
C’è la data, la Giunta Regionale l’ha annunciata ieri. Il 30 giugno prossimo si svolgeranno le elezioni provinciali, ma non saranno i cittadini a decidere i loro rappresentanti alla guida dell’ente di area vasta.
Tra meno di quattro mesi cesserà la gestione commissariale delle ex Province siciliane, oggi Liberi Consorzi. Dopo circa cinque anni, gli enti intermedi non saranno più nominati dalla Regione, ma nemmeno dai cittadini.
Le elezioni provinciali si terranno con il sistema del secondo livello. Ciò significa che a esprimere la propria preferenza, il “corpo elettorale” insomma, saranno unicamente i sindaci e i consiglieri comunali.
In provincia di Agrigento saranno circa 750 gli elettori, tutti appunto rappresentanti dei vari organi comunali del territorio. E il voto di coloro che sono in carica nei piccoli centri varrà di meno rispetto a quello di chi è sindaco o consigliere comunale di una popolosa cittadina.
La legge che regolamenta le provinciali in programma il prossimo 30 giugno, risalente all’amministrazione Crocetta, esclude dalla possibilità di essere eletti i sindaci il cui mandato scadrà tra un anno e mezzo dal momento delle votazioni, quindi nel caso di Agrigento Firetto sarebbe già escluso a priori. Il mandato infatti scadrà il prossimo anno.
Le liste da presentare dovranno essere composte da un numero pari a quello dei consiglieri da eleggere, cioè 12, e ognuno dei due sessi dovrà essere presente in una misura non superiore al 60% dei candidati nella stessa lista. Per presentarne una, occorrerà avere un numero di firme pari almeno al 5% dei votanti. La preferenza potrà essere data sia alla lista sia al candidato.
Per chi sarà eletto, però, l’incarico dovrebbe essere gratuito in quanto non andrebbe a sostituire quello già ricoperto nel Comune di appartenenza. Il nuovo governo provinciale, oggi Libero Consorzio Comunale, erediterà inoltre un ente che negli ultimi anni ha sofferto molto per la mancanza di disponibilità economica e ha visto ridimensionarsi, all’atto pratico, il suo potere sul territorio.
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