È Gervasio Venuti il commissario di Girgenti Acque individuato dalla Prefettura di Agrigento dopo l’interdittiva antimafia che, la scorsa settimana, ha raggiunto l’Ente gestore del servizio idrico integrato. Venuti si occuperà di far svolgere alla società le ordinarie attività per garantire il servizio idrico nell’attesa che si decida una nuova forma di gestione. Il tutto sempre dopo la rescissione del contratto che ha affidato a Girgenti Acque le reti idriche dell’agrigentino.
Gervasio Venuti è stato nominato dalla Prefettura di Agrigento quale commissario di Girgenti Acque. Si occuperà di garantire l’ordinaria amministrazione della società che gestisce le reti idriche in 27 comuni dell’agrigentino.
La nomina decisa dal prefetto Dario Caputo è stata concordata con l’Anac. Per 18 mesi e fino a una decina di giorni fa l’ingegnere Venuti è stato commissario straordinario dell’Asp di Agrigento.
Adesso riveste l’incarico di commissario di Girgenti Acque per dare continuità al servizio idrico e al funzionamento degli impianti nelle more che, dopo la risoluzione del contratto di servizio decisa nei giorni scorsi dall’Ati, venga individuata una nuova forma di gestione.
La settimana scorsa Girgenti Acque è stata raggiunta da una interdittiva antimafia seguita poi dalle dimissioni del suo presidente, l’imprenditore Marco Campione. Subito si è parlato di commissariamento, incarico che adesso è stato affidato a Gervasio Venuti. Lo stesso già ieri si sarebbe recato presso la sede della società per iniziare ad avere contezza della situazione che si ritrova a dover gestire.
L’Ente gestore del servizio idrico integrato ha impugnato l’interdittiva antimafia davanti al Tar. In attesa di vedere a chi i giudici daranno ragione, la società si trova intanto commissariata e dovrà garantire il servizio svolto fino ad ora sotto la gestione del nuovo commissario Venuti.
Tra le finalità con cui il 63enne, funzionario regionale, è stato nominato per la sua “particolare competenza nel settore della gestione delle aziende pubbliche”, anche quella di “disporre un presidio di legalità che consenta di arginare i rischi di contaminazioni criminali nella gestione del servizio, garantendo la prestazione del medesimo senza soluzione di continuità”.
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