Tra le tante figure leggendarie che popolano le tradizioni italiane e sicule, quella delle sirene è una delle più affascinanti: dalla letteratura antica alle suggestioni contemporanee, non mancano mai di ispirare autori e creativi.
Mediterraneo: la terra delle sirene tra poesia, leggende e verità
Quella delle sirene è una credenza molto antica, al limite con la tradizione e di sicuro molto rilevante per artisti di ogni campo, dalla letteratura alla pittura. Nei secoli si è andata delineando una figura della sirena caratterizzata da tratti sempre più precisi: una delle prime apparizioni delle sirene nel campo dell’epica, sicuramente una delle più celebri, risale all’Odissea di Omero (la cui datazione più probabile è il VI secolo a.C.), facilmente acquistabile online su piattaforme come Ibs.it.
Le pagine dedicate a questo argomento narrano di come delle creature affascinanti abbiano tentato in tutti i modi di distrarre Ulisse e l’equipaggio della sua nave grazie al loro canto misterioso e irresistibile con lo scopo di distruggerne l’imbarcazione e ucciderne i marinai.
Ma cosa ha ispirato Omero nel delineare i tratti delle sirene? Si tratta di un mito già diffuso all’epoca dell’antichità classica, sebbene le prime rappresentazioni le descrivano e raffigurino come creature mitologiche a metà tra la donna e l’uccello, caratterizzate da un forte legame con la musica e il canto.
A partire dal medioevo la rappresentazione convenzionale delle loro fattezze si è lentamente trasformata in quella giunta a noi fino ad oggi, ossia creature metà donna e metà pesce, nello specifico caratterizzate dai tratti della parte superiore del corpo affini a quelli di una donna e quelli della parte inferiore simili a quelli di pesci e altre creature marine. In tutto ciò, l’Italia e il Mar Mediterraneo hanno rivestito un ruolo fondamentale nella diffusione della mitologia correlata alle sirene: Omero pone la loro residenza presso lo stretto dove vivevano le due creature mostruose Scilla e Cariddi, identificabile molto probabilmente con l’odierno stretto di Messina, già all’epoca noto per le acque pericolose per via delle correnti subacquee e causa di naufragi frequenti.
Tuttavia, oggi il turismo in Sicilia è in crescita continua, soprattutto per quanto riguarda le zone di mare, ma rimane una suggestione interessante quella che i pericoli di quel preciso tratto di navigazione fossero dovuti alla presenza di creature misteriose in grado di distrarre naviganti e distruggere le imbarcazioni troppo vicine.
Il mito delle sirene oggi: dal mondo dell’intrattenimento alla TV, al “mermaiding”
Negli anni, l’interesse per le sirene si è fatto sempre più costante nell’immaginario comune: a partire dal logo della caffetteria americana Starbucks, dall’attenzione dei mezzi di comunicazione alle iniziative sportive, il mito delle bellissime e affascinanti sirene persiste nel tempo.
Impossibile non ricordare la loro rappresentazione animata più famosa, quella portata avanti nel celebre lungometraggio “La sirenetta” (1989) della nota casa di produzione Disney, che vede la ribelle e curiosa Ariel scontrarsi con le differenze tra il suo mondo e quello della terraferma, storie d’amore incluse.
Anche il mondo dell’intrattenimento ha tratto ispirazione dal personaggio mitologico della sirena: basti pensare a Mermaid Millions, la slot machine disponibile sulla piattaforma online del game provider Betway Casinò, a disposizione degli utenti iscritti per esplorare i fondali dell’oceano alla ricerca di sirene e tesori perduti.
Ma non finisce qui: per i fan più curiosi è ora disponibile un’attività che definire peculiare è poco. Il “mermaiding”, derivante dall’inglese “mermaid”, cioè sirena, consiste nel nuotare sott’acqua con una guaina speciale, simile in tutto e per tutto alla “coda” che hanno le sirene nella loro classica rappresentazione più comune, chiamata monopinna.
I corsi di mermaiding vengono organizzati in diverse zone marittime e anche in città, come nel caso della scuola Milano Sub, ma di certo nuotare tra le onde del Mediterraneo è uno scenario più che suggestivo in cui concedersi questa esperienza: in Sicilia è possibile partecipare a mini corsi di tre o più giorni nell’area di San Vito Lo Capo, nota per il mare cristallino mozzafiato e per la vicinanza all’esclusiva Riserva naturale orientata dello Zingaro, paradiso incontaminato in cui il colore del mare assume sfumature suggestive e autentiche, luoghi in cui diventa davvero facile immaginare quelli ammirati da Ulisse e i suoi compagni.
All’esperienza in sé si aggiunge poi la possibilità di prolungare la propria visita e concedersi qualche giorno nel territorio circostante, visitando la Valle dei Tempi di Agrigento o esplorando la suggestiva Scala dei Turchi di Realmonte.
La storia della Sicilia e dei suoi paesaggi incontaminati è intrecciata profondamente con quella del mito delle sirene: quali mari migliori dove sognare, descrivere e dipingere creature incredibili dai poteri irresistibili se non il Mar Mediterraneo e il Mar Tirreno?
Non a caso nell’arcipelago delle Eolie si trova lo Scoglio delle Sirene, un’isola disabitata di fronte alla ben più nota Vulcano, immersa nel mare Tirreno e a pochi chilometri dal famoso Stretto di Messina: anche in questo caso il nome è un chiaro richiamo alle leggende che animano da secoli la Sicilia, i suoi mari e le sue spiagge.
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