Su una spiaggia di Torre Salsa sono stati rinvenuti i resti di un peschereccio. Lo ha raccontato e documentato con un video l’associazione MareAmico di Agrigento che ha ripreso i resti in metallo spiaggiati.
MareAmico si chiede come i resti siano arrivati lì, che fine abbia fatto l’equipaggio e perché nessuno abbia denunciato la scomparsa di questo peschereccio.
Sono stati trovati anche un bidone e il supporto metallico superiore della cabina dove si trovano le luci e le antenne. I due grossi fari sono di marca italiana Tec Mar e su un paletto della struttura metallica c’è la pinna posteriore secca di un grande pesce.
Qualcuno aveva ipotizzato che potesse esserci un collegamento con il ritrovamento di pacchi di hashish e dei resti di tre sub morti nelle spiagge siciliane, ipotesi che è stata subito smentita dal procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio: «Nessun collegamento con i sub trovati morti fra il Messinese e il Palermitano, né con le scatole contenenti panetti di hashish. I resti del peschereccio documentati dall’associazione ambientalista MareAmico dovrebbero essere collegabili a un vecchio sbarco fantasma. L’imbarcazione non è italiana. Ci sono alcuni pezzi emersi, come la torretta, che sono di fabbricazione italiana, ma questo non significa che il natante sia italiano – ha spiegato Patronaggio -. Siamo certi che non ci sia alcun collegamento con l’hashish ritrovato in diverse spiagge siciliane, né con i sub trovati morti».
Delle indagini sui resti del peschereccio ritrovati a Torre Salsa si sta occupando la Guardia Costiera di Porto Empedocle. I militari, in prima battuta, stanno lavorando sulle matricole dei vari pezzi. «Quel peschereccio è collegabile o a un vecchio sbarco fantasma oppure a qualche altra attività illecita» – ha concluso Patronaggio – non ai sub morti, né alle scatole di hashish».
Secondo la Guardia Costiera però i resti del peschereccio ritrovati a Torre Salsa appartengono a un’imbarcazione utilizzata per uno sbarco di migranti avvenuto nel mese di aprile dello scorso anno. Sulla spiaggia della riserva naturale è stata ritrovata soltanto la struttura superiore, mentre lo scafo è affondato e si trova a circa 200 metri dal bagnasciuga. Immediato l’avvio dell’iter per la rimozione.
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