Martedì 4 febbraio, l’Assemblea Regionale Siciliana si riunirà e voterà un disegno di legge, appena esitato nelle commissioni parlamentari competenti, che contiene un articolo che rinvia le elezioni provinciali in Sicilia da domenica 19 aprile a una domenica del prossimo ottobre.
Poco più di due settimane addietro il governo Musumeci aveva fissato sul calendario il 19 aprile come data per eleggere (con elezioni di secondo livello) presidenti e consiglieri provinciali, tra l’altro in province dove addirittura non si vota da 12 anni, come ad esempio Agrigento.
L’ultimo Presidente della Provincia eletto direttamente dai cittadini fu, nel 2008, il professor Eugenio D’Orsi.
Con l’arrivo alla Regione del governo Crocetta è stata varata la riforma disastrosa che ad oggi ha provocato il commissariamento delle nove province siciliane da quasi 8 anni, la bancarotta della provincia di Siracusa e il quasi dissesto della provincia di Messina.
Il successore di Crocetta, il già Presidente della Provincia di Catania, Nello Musumeci, e attuale Presidente della Regione, ha riaperto la strada al recupero e rilancio delle Province come ente locale intermedio tra Comuni e Regione. Ha sponsorizzato il ripristino dell’elezione diretta del presidente e dei consiglieri provinciali e poi, però, dopo l’impugnativa da parte del governo di Roma, è stato costretto ad accontentarsi delle elezioni di secondo livello, ovvero votano solo i consiglieri comunali e i sindaci dei 390 Comuni dell’Isola.
Dopo diversi rinvii e varie vicissitudini si era arrivati alla decisione di votare domenica 19 aprile, ma, forse, le cose non andranno così.
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