C’è troppo freddo nelle aule degli Istituti Comprensivi di Favara. I bambini fanno lezione con cappelli, sciarpe, giubbotti e qualcuno pure con i guanti.
I dirigenti scolastici non hanno fondi per acquistare il gasolio utile per l’accensione delle caldaie. Dalle scuole si è in attesa oramai da tempo dell’invio del denaro o quanto meno di una determina comunale nella quale si evinca l’impegno di spesa assunto dal Municipio. Comunicazione che riporta l’ammontare delle somme che dall’amministrazione comunale di Favara si è deciso di destinare alle scuole della città.
Grazie all’impegno di queste somme gli Istituti potranno regolarsi su quanto carburante ordinare e quindi far arrivare negli istituti scolastici.
Già nella mattinata di mercoledì 8 gennaio l’assessore alla Pubblica Istruzione Maria Giudice aveva contattato SICILIA TV per assicurare che le somme sarebbero state impegnate nel giro di poco tempo.
Intanto è montata la protesta di diversi genitori davanti al Municipio di piazza Cavour. Sono stanchi dell’andazzo delle cose. L’Amministrazione Alba è al quarto inverno e secondo loro sta gestendo davvero malissimo la questione. Non si tratta sicuramente di una questione di inesperienza.
La pressione dei genitori avrebbe intanto portato i suoi frutti. Le mamme avrebbero visto la bozza dell’impegno di spesa. Peccato, ci hanno detto, che sia datato 9 gennaio 2020, lo stesso giorno della loro protesta, e che non sia ancora stato firmato.
Dopo le rimostranze da parte loro, rimostranze giustificate dal fatto che la spesa sul carburante necessario al riscaldamento delle scuole era una spesa prevedibile e non bisognava arrivare al 9 gennaio, è seguito l’invito della sindaca Alba per andare a pressare la Responsabile P.O 3 Area Servizi Sociali e Pubblica Istruzione, la dott.ssa Gemma Faletra, affinché provvedesse al necessario.
Secondo quanto ci hanno raccontato gli stessi genitori, la Responsabile, disponibilissima, ha assicurato che si sarebbe messa subito al lavoro per preparare il tutto affinché le carte possano finalmente arrivare ai vari dirigenti scolastici.
Fa strano però pensare che per far smuovere le acque ci sia dovuto essere l’interessamento diretto dei genitori e non solamente una alzata di cornetta telefonica da parte della capa dell’Amministrazione comunale di Favara. Ma questa è un’altra storia…!
Una volta ricevuta l’assicurazione ufficiale scritta del Comune di Favara sulle somme impegnate, toccherà poi alle scuole mettersi all’opera per ordinare il gasolio. Dal momento dell’ordine ci sarà bisogno di almeno un paio di giorni affinché questo possa giungere a destinazione.
C’è da rilevare che le somme impegnate dal Comune sarebbero comunque irrisorie. Si tratterebbe più di un contentino. Denaro che basterebbe per accendere i riscaldamenti, sì e no, per due/tre settimane.
Se la questione non verrà risolta con l’invio di somme consistenti da parte del Comune, è probabile che entro fine mese di gennaio il problema della mancata accensione dei riscaldamenti nelle scuole possa ritornare.
Commenta articolo