Si è tenuta questo fine settimana, a Favara, la Fiera d’Ottobre, la tradizionale festa di paese che ha sempre unito la comunità favarese e ha portato in città giostre e bancarelle. Proprio i mercatisti, però, ci hanno segnalato diversi disagi.
Una festa di paese. È sempre stato questo lo spirito della Fiera d’Ottobre che, anno dopo anno, ha animato la città di Favara con giovani e famiglie che si riversano a fiumi tra le bancarelle e le giostre. Un evento che si è rivelato anche un modo per unire ancora di più la comunità favarese, facendo stare insieme le persone e aggregandole in armonia tra una chiacchierata fermi in strada, un articolo venduto e le immancabili caldarroste.
Durante l’ultimo fine settimana si è tenuta l’edizione 2019 della Fiera d’Ottobre. Sia sabato che domenica, SiciliaTv Notiziario è stata presente alla fiera, che non è stata dipinta nel migliore dei modi dai mercatisti. I commercianti ci hanno infatti manifestato i disagi da loro percepiti durante la fiera favarese. Disagi sia economici che organizzativi non da poco, tanto da fargli pensare di non partecipare all’edizione del prossimo anno. Scelta già adottata da alcuni, lo dimostra il numero sempre decrescente di standisti che fanno domanda per partecipare alla Fiera d’Ottobre.
Ma cosa lamentano i commercianti? Prima di tutto il costo esoso della tassa comunale. 92 euro per fare domanda online, ci hanno spiegato i mercatisti, più il pagamento del suolo pubblico che si aggira sui 250 euro per uno stand 8×4 metri. Un totale di circa 350 euro per una fiera che va dal sabato pomeriggio al lunedì mattina.
I commercianti ci hanno spiegato di far fatica a coprire delle spese, anche in virtù della crisi che induce le persone ad acquistare di meno. Altra lamentela fatta riguarda gli stand abusivi, che sarebbero andati a creare una concorrenza sleale nei confronti di chi ha pagato al Comune quanto previsto. Infine, lamentele anche per la mancanza di servizi igienici e di pulizia delle strade.
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