Falsi invalidi e false certificazioni. Quattro insegnanti coinvolti nel processo scaturito dall’inchiesta conosciuta come “la carica delle 104” sono stati licenziati per “false documentazioni”.
Quattro insegnanti, tra quelli che avevano patteggiato nell’ambito del processo sulle false 104, hanno perso il posto di lavoro. Secondo quanto riporta oggi La Repubblica, sono stati licenziati per “false documentazioni”.
La comunicazione di licenziamento ai quattro insegnanti è arrivata a fine maggio dall’ufficio scolastico provinciale di Agrigento. “Pur essendo soddisfatti per questi licenziamenti, riteniamo si tratti di una vittoria di Pirro – ha spiegato Dorenzo Navarra, dell’associazione “Insegnanti in movimento” -. È purtroppo un numero irrisorio rispetto alle 72 persone rinviate a giudizio – continua -, speriamo che però questo fatto intimorisca chi vuole riprovarci”.
Navarra sostiene che rimangono parecchi dubbi sulle visite dell’Inps e sul fatto che alcuni licenziamenti siano stati giustificati come “documentazioni false” e non come “false 104”.
Il caso “scoppiò” il 22 settembre del 2014, quando la Digos della Questura di Agrigento fece scattare l’operazione denominata “la carica delle 104” che portò alla luce un presunto giro di false attestazioni al fine di scalare le graduatorie grazie ai benefici previsti dalla legge 104, che tutela i disabili e chi vive con loro.
Sotto accusa il mondo della scuola. L’inchiesta, ci vollero anni di indagini, ipotizzava un collaudato sistema che aveva messo in piedi un giro di certificazioni false che, con la complicità di medici infedeli e faccendieri senza scrupoli, attestavano invalidità e patologie. Una vera e propria truffa, quella ipotizzata dalla Digos, ai danni dello Stato.
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