È stato dissequestrato il parcheggio di Bovo Marina, a Montallegro. A disporlo il Tribunale di Agrigento che ha accolto la richiesta dei legali dei fratelli Manzone, coinvolti nella vicenda. L’ipotesi contestato è quella di invasione di terreni e occupazione di terreni appartenenti al demanio marittimo.
Sequestrato lo scorso 12 giugno, è stato adesso dissequestrato il parcheggio di Bovo Marina, a Montallegro.
Il Tribunale di Agrigento ha infatti accolto la richiesta di riesame avanzata dagli avvocati difensori Teo Caldarone e Gianni Hamel che sostengono, a differenza della Procura, che la zona è di proprietà dei fratelli Manzone.
Il sequestro dell’area era stato convalidato dal Gip. Quattro persone vennero denunciate in stato di libertà per l’ipotesi di reato di invasione di terreni e occupazione di terreni appartenenti al demanio marittimo. Il tutto venne reso noto nel corso di una conferenza stampa alla Procura di Agrigento, all’indomani del sequestro dell’area.
“Con l’accoglimento della richiesta di riesame da parte del Tribunale di Agrigento, malgrado ancora non si conoscano le motivazioni del provvedimento – dicono gli avvocati Caldarone e Hamel -, cede l’impianto accusatorio sotteso al provvedimento di sequestro per l’evidente insussistenza dei reati ipotizzati a carico dei fratelli Manzone di invasione di terreno ed occupazione di suolo pubblico. Quanto deciso dal Tribunale, pertanto, conferma e dimostra come fossero state oltremodo inopportune ed ingiustificate le manifestazioni trionfalistiche dell’Amministrazione comunale di Montallegro, già stigmatizzate dalla difesa, con le quali –affermano- era stata data pubblicità al sequestro, prima ancora della verifica della sua legittimità. Tanto rumore per nulla –concludono-”.
L’area interessata, di circa 5mila metri quadri, era stata delimitata e interdetta. A dare esecuzione al provvedimento di sequestro preventivo era stato il personale della Polizia Locale di Montallegro in collaborazione con i Carabinieri, la Capitaneria di Porto, personale del Corpo forestale regionale e l’ufficio del demanio. A coordinare le indagini, partite circa un anno addietro, la Procura di Agrigento, pm Gloria Andreoli. Secondo l’accusa, l’area situata dinanzi alla spiaggia di Bovo Marina, nonostante appartenesse al Demanio dello Stato, sarebbe stata gestita nel tempo da 4 soggetti del posto che l’avrebbero adibita a parcheggio.
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