A distanza di oltre 9 anni dalla tragedia di via Del Carmine, a Favara, quando a perdere la vita furono le sorelline Marianna e Chiara Pia Bellavia, la Corte di Appello di Palermo si è pronunciata ieri con l’assoluzione di due imputati: Sebastiano Dispenza e Antonio Noto.
Sentenza di assoluzione per l’ex dirigente dell’Ufficio tecnico di Favara, Sebastiano Dispenza, e assoluzione anche per Antonio Noto, proprietario della palazzina. Lo hanno deciso i giudici della seconda sezione penale della Corte di Appello di Palermo che scagionano i due imputati al secondo grado di giudizio; il processo è quello nato dal crollo di una palazzina nel centro storico di Favara. Era il 23 gennaio del 2010: sono passati più di 9 anni da quella che viene ricordata come la tragedia di via Del Carmine, che costò la vita alle sorelline Marianna e Chiara Pia Bellavia, di 14 e 3 anni.
Le accuse erano quelle di disastro e omicidio colposo plurimi. I due imputati, in primo grado, erano stati condannati a tre anni di reclusione e Dispenza anche a 5 anni di interdizione dai pubblici uffici. Secondo quanto accertato dal processo di primo grado, avrebbero consentito che la famiglia Bellavia abitasse in quella palazzina fatiscente nonostante avessero consapevolezza del rischio crollo.
In appello, il sostituto procuratore generale di Palermo, Giuseppina Motisi, aveva chiesto all’inizio dell’anno la condanna a 2 anni e 6 mesi per entrambi gli imputati. I giudici di appello hanno però accolto le tesi degli avvocati Antonino Gaziano e Calogero Raia, assolvendo Dispensa e Noto in quanto ritenuti del tutto estranei ai fatti. Per la Corte di Appello di Palermo, dunque, la sentenza è di assoluzione “per non aver commesso il fatto”.
Con questa sentenza e con le assoluzioni già decise in primo grado, ad oggi la tragedia di via Del Carmine rimane con due vittime senza alcun colpevole.
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