Venne ucciso al culmine di una lite. Parliamo del 22enne canicattinese Marco Vinci. Il fatto avvenne nel giugno del 2017. In primo grado Daniele Lodato è stato condannato a 30 anni di reclusione per omicidio. A giugno partirà il processo di appello.
Partirà il prossimo 20 giugno il processo di appello a carico di Daniele Lodato, il 34enne accusato di aver ucciso il 17 giugno del 2017 il 22enne Marco Vinci. Il fatto avvenne a Canicattì, davanti a un pub di p.zza San Domenico, al culmine di una lite.
In primo grado, era il 25 giugno 2018, Lodato venne condannato dal gup del Tribunale di Agrigento Alfonso Malato a 30 anni di reclusione. La pena decisa dal giudice era la stessa proposta durante la requisitoria dal pm Alessandra Russo, ma non era stata riconosciuta l’aggravante della premeditazione avanzata dalla procura. Riconosciuta invece l’aggravante dei futili motivi.
Secondo la ricostruzione dell’accusa, all’interno del locale tra Lodato e Vinci sarebbe nato un alterco dopo che il primo avrebbe fatto degli apprezzamenti poco graditi a un’amica di Vinci. Il 22enne sarebbe allora intervenuto a difesa della donna, da lì l’astio. Lodato si sarebbe in un primo momento allontanato per poi tornare con un coltello e colpire la vittima allo stomaco in piazza San Domenico.
Lodato, nell’interrogatorio di convalida dell’arresto, aveva sostanzialmente ammesso i fatti aggiungendo che era stato aggredito. Una versione che, al processo, ha rafforzato negando di essere rientrato per prendere il coltello (“Sono tornato per accompagnare un amico a casa”) e spiegando che era stato “massacrato di botte”.
Intanto, dopo il verdetto del gup Malato a 30 anni di reclusione, il difensore dell’imputato, l’avvocato Angela Porcello, ha deciso di ricorrere in Corte di assise di appello. Come detto, il processo approda nel prossimo mese di giugno.
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