Il 17 giugno del 2017 avrebbe ucciso con una coltellata allo stomaco il 22enne canicattinese Marco Vinci. L’imputato al processo per la morte del giovane, Daniele Lodato, è stato condannato in secondo grado a 30 anni di reclusione.
La sentenza di condanna è stata confermata anche in Appello. Il secondo grado di giudizio ha deciso 30 anni di reclusione per il 34enne canicattinese Daniele Lodato, imputato dell’omicidio del compaesano 22enne Marco Vinci. Il giovane venne ucciso a coltellate il 17 giugno del 2017 davanti a un pub di piazza San Domenico, a Canicattì.
L’assassinio avvenne al culmine di una banale lite. Secondo la ricostruzione dell’accusa, all’interno di un locale nei pressi di piazza San Domenico si sarebbe sviluppato un diverbio tra Lodato e Vinci, dopo che il primo avrebbe fatto degli apprezzamenti poco graditi a un’amica del secondo. Il 22enne sarebbe intervenuto a difesa della donna, da lì l’astio. Lodato si sarebbe in un primo momento allontanato per poi tornare con un coltello. Vinci, che nel frattempo si era spostato di qualche metro e si trovava vicino al posteggio di piazza San Domenico, fu colpito fatalmente da un fendente allo stomaco e morì poco dopo.
Durante l’interrogatorio di convalida dell’arresto, Lodato aveva sostanzialmente ammesso i fatti aggiungendo però che era stato aggredito e “massacrato di botte”. Al processo poi avrebbe cercato di rafforzare la sua versione, negando di essere rientrato dopo la prima colluttazione per prendere il coltello. L’imputato, secondo la sua versione, si sarebbe allontanato per accompagnare un amico a casa.
Già in primo grado, era il 25 giugno del 2018, Lodato era stato condannato al massimo della pena. A chiedere 30 anni di reclusione, durante la requisitoria, era stato il pm Alessandra Russo. Il gup del Tribunale di Agrigento, Alfonso Malato, aveva riconosciuto l’aggravante dei futili motivi ma non quella della premeditazione.
I giudici della Corte di assise di appello di Palermo adesso condannano di nuovo l’imputato a 30 anni di reclusione. Daniele Lodato dovrà pure risarcire i familiari della vittima che si sono costituiti parte civile con l’assistenza dell’avvocato Santo Lucia.
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