A distanza di qualche mese ritorniamo a parlare del malfunzionamento del sito internet del Comune di Favara. Il servizio PagoPA, del sito web del Comune, non funziona ancora.
Seppure il Comune di Favara sia in dissesto finanziario un cittadino che vuole mettersi in regola con le tasse comunali non è agevolato a farlo.
A Favara, città dalle 1.000 contraddizioni, pagare le imposte non è infatti cosa semplice!
Ve ne parlavamo già ben oltre due mesi fa, il 1 dicembre dell’anno scorso.
Nelle pagine del sito web del Comune di Favara campeggia in bella vista il logo rosso e verde del servizio “PagoPA” che consente al cittadino di effettuare online, 24 ore su 24, i pagamenti verso la Pubblica Amministrazione senza il bisogno di recarsi in banca. Servizio molto utile per chi è fuori sede o nelle ore di apertura delle banche è impegnato a lavoro o a fare altro.
Il collegamento al servizio dal portale web del Comune di Favara però purtroppo non funziona, e ciò accade addirittura da diversi mesi!
Un utente che vorrebbe pagare online le tasse a Favara come TARSU, TARI ,TOSAP, TRIBUTI VARI, VIOLAZIONI CDS, ONERI DI URBANIZZAZIONE, ONERI CIMITERIALI e altro… non può farlo!
Allora viene da chiedersi se sia normale che un’ente come il Comune di Favara, che proprio per scelta di chi lo amministra ha l’obbligo di cercare denaro, un’ente che si trova con debiti ingenti fino al collo, che chiede alle attività locali, alle aziende e alle imprese di farsi carico “a spese loro” di offrire servizi e prodotti alla collettività (perché il Comune è senza denaro), possa prendersi il lusso di non stare attento a come recuperare capillarmente i crediti.
Qui non si tratta nemmeno di scovare gli evasori, promessa elettorale dell’attuale Sindaco e del M5S, ma semplicemente di fornire tutti gli strumenti utili a chi autonomamente, cittadino virtuoso o evasore che sia, voglia mettersi in regola.
Dopo che Anna Alba, la sua giunta e il consiglio comunale hanno deciso di dichiarare il dissesto finanziario del Comune di Favara, e dopo l’insediamento dei tre commissari di liquidazione, si tratta adesso di rispettare la scelta fatta proprio dalla stessa sindaca Alba di aderire alla “procedura semplificata” che consente all’amministrazione comunale di gestire le casse dell’ente, ma di contro di dover recuperare autonomamente tutti i crediti degli ultimi anni, facendo ovviamente pagare le tasse ai cittadini.
Ma qui i cittadini evasori non solo non vengono scovati, non solo non vengono agevolati, ma chi vorrebbe mettersi in regola viene addirittura disincentivato a farlo!
A proposito… Dopo due anni e mezzo di attività amministrativa, a che punto è la situazione della riscossione dei tributi?
Con un software acquistato qualche anno addietro per circa 60mila euro, come mai non si provvede ad attivare il recupero dei crediti?
Il personale comunale interno è stato formato? O, pur avendo il Comune tantissimi e validissimi dipendenti comunali, si arriverà, senza nemmeno averci provato, a ridare la gestione del recupero crediti a enti esterni, come fu l’Aipa?
E se proprio è troppa fatica per l’attuale amministrazione provvedere a far finalmente attivare il software già acquistato con le tasse dei cittadini (acquisto superfluo?), la possibilità di pagare online i tributi da parte dei contribuenti virtuosi, o a chi vorrebbe ravvedersi, non sarebbe almeno il caso di darla?
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