Il giudice Francesco Provenzano ha disposto il rinvio a giudizio per il sindaco di Aragona Giuseppe Pendolino. L’accusa mossa al primo cittadino è di avere esercitato delle presunte pressioni su di un dirigente comunale per rimuovere l’ordine di demolizione da un immobile giudicato abusivo, al quale però sarebbe stata interessata una sua parente. Al rifiuto del funzionario, lo avrebbe rimosso dall’incarico.
Il giudice dell’udienza preliminare del tribunale di Agrigento, Francesco Provenzano, ha disposto il rinvio a giudizio. Inizierà il prossimo 15 aprile il processo a carico del sindaco di Aragona, Giuseppe Pendolino, accusato di abuso d’ufficio. Il primo cittadino sarà difeso dall’avvocato Nino Caleca.
Ieri era il giorno in cui il gup Provenzano doveva decidere o meno per il rinvio a giudizio e la decisione presa dal magistrato manda il sindaco Pendolino al banco degli imputati. A condurre l’inchiesta e chiedere il rinvio a giudizio è stato il pm Chiara Bisso.
Secondo le accuse mosse al primo cittadino aragonese, questo avrebbe fatto delle presunte pressioni nei confronti di un dirigente comunale per costringerlo a revocare l’ordine di demolizione di un immobile abusivo al quale era interessata una parente. Da quanto ricostruito pare che l’immobile in questione, sito ad Aragona, non fosse stato ancora formalmente acquistato dalla parente del primo cittadino, in quanto abusivo appunto.
Pendolino avrebbe chiesto al dirigente anche la revoca della sanzione amministrativa. Il funzionario però non avrebbe acconsentito alle “reiterate richieste” del sindaco e per questo – secondo la tesi accusatoria – è stato rimosso dal suo incarico.
Sarebbe stata proprio la denuncia del dirigente comunale, che si è costituito parte civile con l’assistenza dell’avvocato Daniela Posante, a far partire l’inchiesta che adesso sta portando a processo il sindaco di Aragona Giuseppe Pendolino.
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