Non passa la mozione di sfiducia nei confronti del sindaco di Canicattì. Ettore Di Ventura, giunto a metà mandato, rimane sindaco della città dell’uva Italia. Alla fine l’ha spuntata lui, adesso si pensa alle feste. Poi nel 2019 si vedrà: anno nuovo – giunta nuova.
11 voti a favore e 9 contrari, 4 i consiglieri comunali assenti: la mozione di sfiducia non passa ed Ettore Di Ventura rimane il primo cittadino alla guida del Comune di Canicattì.
Si può dire che tutto è andato come preventivato. La mozione di sfiducia era stata presentata da 11 dei 12 consiglieri dell’opposizione, era stata depositata all’ufficio di presidenza del Consiglio Comunale di Canicattì lo scorso 21 novembre, ma per passare e mandare a casa il sindaco e la giunta appresso erano necessari 16 voti.
L’opposizione in aula ha letto il testo della mozione e ribadito, su diversi punti, l’incapacità dell’amministrazione targata Di Ventura e i risultati disattesi del suo operato. Una incapacità che, negli ultimi due anni e mezzo, -ha detto- ha fatto sprofondare la città di Canicattì nel baratro.
La maggioranza e lo stesso sindaco hanno ribattuto alle accuse. Di Ventura nel suo intervento ha tracciato il bilancio di quanto fatto per il Comune ed elencato una serie di provvedimenti in programma per il suo rilancio.
Il primo cittadino infine resta in carica. Eletto il 19 giugno del 2016, Ettore Di Ventura si trova praticamente a metà mandato e – salvo un’ulteriore sfiducia che metta d’accordo almeno 16 consiglieri – resterà alla carica di sindaco di Canicattì per altri due anni e mezzo, fino alle Amministrative del 2021. Con questa mozione, che pur non è passata, è chiaro però che quasi la metà dei 24 consiglieri comunali canicattinesi è posta in aperta antitesi con il primo cittadino. Adesso si pensa alle feste natalizie e di fine anno, nel 2019 si vedrà: anno nuovo – giunta nuova.
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