Primo posto alla competizione nazionale Gargano Style per il maître favarese Rosario Cinquemani. Ha partecipato alla competizione intagliatori e, con le sue opere scolpite sui vegetali, si è meritato l’oro.
La scultura su frutta e vegetali può essere considerata una vera e propria arte. Un buon lavoro lo si giudica dalla pulizia e dalla profondità del taglio, dal disegno e dalla simmetria realizzati.
In questa disciplina, il taglio thailandese, il maître Rosario Cinquemani è un maestro. Ha 34 anni, è favarese e lo scorso 3 dicembre si è aggiudicato il primo posto a una importante competizione nazionale.
È il Gargano Style, tenutosi a San Nicandro Garganico, in Puglia. Rosario Cinquemani ha partecipato all’evento nella competizione degli intagliatori. 15 i concorrenti che da tutta Italia si sono “dati battaglia” e tra questi, appunto, a raggiungere il più alto gradino del podio è stato il favarese. Si tratta di professionisti, ci ha spiegato Rosario Cinquemani, tutti di altissimo livello.
Il maître ha proposto delle sculture su zucche, fatte con il taglio thailandese. Questi gli “attrezzi del mestiere”: stiletti thailandesi con una lama flessibile di 4 o 5 cm al massimo. Per realizzare le opere che hanno vinto la competizione nazionale in Puglia, Cinquemani ha speso circa 60 ore tra progettazione e lavorazione.
L’intagliatore favarese si porta dunque a casa l’oro assoluto, ma non vuole fermarsi qui. Il prossimo febbraio, a Rimini, parteciperà a una competizione internazionale e dovrà nuovamente misurare il suo lavoro con quello dei migliori intagliatori italiani e non.
Ma da dove è nata la passione per la scultura su frutta e vegetali? Lo abbiamo chiesto a Cinquemani e ci ha risposto che, lavorando nel campo della ristorazione e vedendo i buffet vuoti, nel tempo ha cominciato a pensare a qualcosa per abbellirli e decorarli. Da lì è nato l’interesse e poi la passione per approfondire il campo dell’intaglio thailandese.
Passione che, lo scorso 3 dicembre, ha portato a questo importante risultato. Importante anche per Favara stessa: la città dell’agnello pasquale ancora una volta viene portata in buona luce grazie ai suoi talenti, che in questo caso uniscono il mondo della cucina con quello dell’arte.
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