Questo, duole dirlo, è l’ultimo in ordine cronologico di una serie di spiacevoli episodi che da tempo vedono la città di Favara alle prese con il fenomeno del randagismo. Il parere della cittadina Maria Nona, espresso ieri nel corso di un servizio giornalistico andato in onda su SiciliaTv Notiziario, è che bisogna intervenire prima che si registrino danni a persone o prima che a rimetterci siano i poveri animali, potenzialmente vittime di qualche incivile che – stanco di tutta questa ”storia” – decida di far ”sparire” il problema.
Come detto, l’appello della signora Nona è stato lanciato all’amministrazione comunale di Favara e anche al deputato favarese Giovanni Di Caro. Proprio da quest’ultimo arriva adesso la risposta, dalle stanze comunali invece – ancora un volta – silenzio assoluto.
Appreso della richiesta della signora Nona, Di Caro ci dice: ”Ho appena firmato insieme ai deputati del mio gruppo un’interrogazione parlamentare rivolta al Presidente della Regione Siciliana e all’Assessore alla Sanità avv. Ruggero Razza”.
L’interrogazione chiede chiarimenti su come si voglia verificare l’attuazione della L.R.15/2000 – che regolamenta l’istituzione dell’anagrafe canina, le norme per la tutela degli animali da affezione e la prevenzione del randagismo – e sulle attività delle ASP di Agrigento e Caltanissetta.
Secondo quanto si legge nel comunicato di Giovanni Di Caro, visionabile integralmente sul nostro portale online di informazione siciliatv.org, quello che non torna è come mai queste ASP, in contrasto con la legge in questione che è volta alla tracciabilità di ogni cane circolante sul territorio, abbiano diramato note con le quali limitano la microchippatura soltanto a cani con particolari requisiti e prevedono sanzioni per chi non rispetta la direttiva.
Insomma, una incongruenza – secondo il parere del gruppo 5 stelle – della quale si chiede ragione. Tra le altre richieste dell’interrogazione parlamentare, i pentastellati domandano all’assessore Ruggero Razza anche ”se ci sia un censimento e quali atti urgenti si possano intraprendere per i Comuni sprovvisti di qualsivoglia attuazione della L.R.15/2000” e ”se vi sia o meno un fondo regionale a cui i Comuni che ne sono ancora sprovvisti possano attingere per i progetti relativi all’edificazione ex novo di canili”.
”Il gruppo parlamentare del M5S all’ARS – conclude Giovanni Di Caro – sta anche predisponendo degli emendamenti ad hoc al bilancio della Regione Siciliana finalizzati a trasferire ai Comuni delle risorse economiche al fine di arginare il fenomeno del randagismo”.
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