Da ieri sera infatti un bobcat ed un autocompattatore della Dedalo Ambiente sono a lavoro per liberare le strade del centro storico e le aree adiacenti alle scuole, dall’enorme quantità di spazzatura. Operazioni che però non vengono ancora svolte nelle periferie.
La Città del Faro sta vivendo quello che i 19 comuni dell’Ato Gesa Ag2 hanno vissuto appena una settimana addietro. Strade invase dai rifiuti e sindaci, nella fattispecie di Agrigento e Favara, costretti a chiudere le scuole. Provvedimento che ieri è stato adottato anche dal sindaco di Licata Angelo Graci che ha firmato un’ordinanza di chiusura degli istituti di ogni ordine e grado sino al prossimo 29 Settembre. Il Commissario Straordinario per l’Emergenza Rifiuti Carapezza ha chiesto infatti al Liquidatore della società d’ambito Miceli di provvedere subito con la rimozione dei rifiuti giacenti in strada dallo scorso 27 Agosto. L’ordinanza di chiusura delle scuole e chiesta dall’ASP, potrebbe quindi essere revocata nelle prossime ore.
La società d’ambito vanterebbe dal comune poco più di 3 milioni e mezzo di euro e gli operai non ricevono lo stipendio da 2 mesi.
Da segnalare come nei giorni dello sciopero, oltre all’emergenza cumuli spazzatura in strada, sono stati causati danni ambientali a seguito dei numerosi incendi appiccati ai contenitori in plastica. Secondo un rapporto del locale distaccamento dei Vigili del fuoco, i cassonetti andati distrutti dalle fiamme sarebbero circa 60.
Intanto l’Asp, avrebbe chiesto alla Procura di “ricercare, tra l’amministrazione e Dedalo Ambiente la sussistenza di eventuali responsabilità o inadempienze, in quanto la presenza in strada dei rifiuti sta comportando rischi ogni giorno più elevati per la salute pubblica dell’intera collettività cittadina”.
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