Padre e figlio in carcere. È successo a Favara, dove il 59enne Antonio Airò Farulla ed il figlio di 33 anni Pasquale, gommisti di professione, arrotondavano i loro guadagni prestando denaro ad usura. Partendo dalle indagini portate avanti dai Carabinieri della Tenenza di Favara e coordinate dalla locale Procura, è scattata nella notte un’operazione anticrimine del Comando Provinciale dei Carabinieri finalizzata all’esecuzione delle due ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal Gip del Tribunale di Agrigento. L’accusa mossa nei confronti dei due gommisti è di usura aggravata continuata ed estorsione. Per ben 4 anni i due, in concorso fra loro, avrebbero prestato denaro ad un imprenditore edile in difficoltá economiche, ad interesse usurario, costringendolo con minacce a pagare le rate del prestito. È stato accertato che la somma di denaro ottenuta dai due presunti usurai ammonta ad oltre 120 mila euro e che il tasso di interesse a cui sottoponevano la vittima era di circa il 300% su base annua. È stata la denuncia dello stesso imprenditore edile, costretto alla vendita dei propri beni per far fronte agli abnormi interessi, a portare in cella padre e figlio: su quest’ultimo pendono anche precedenti penali. Le perquisizioni domiciliari effettuate nei confronti dei due rinchiusi nel Carcere di Contrada Petrusa hanno permesso di acquisire documenti utili alle indagini ancora in corso (intervista Tenente Carabinieri Agrigento Angelo Franchi).
Usura a Favara. Arrestati padre e figlio gommisti
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