RIS di Messina oggi impegnati per gli “accertamenti tecnici non ripetibili” sugli oggetti sequestrati nella casa di via delle Mimose a Furci Siculo, nel messinese, dove è stata uccisa Lorena Quaranta, la giovane 27enne favarese.
Il fatto avvenne la notte tra il 30 e il 31 marzo scorso. A compiere il gesto, reo confesso, è stato l’ex fidanzato della ragazza, il 28enne calabrese Antonio De Pace.
A disporre gli accertamenti tecnici irripetibili di oggi nei laBoratori dei RIS di Messina era stato il Pubblico Ministero della Procura di Messina, Roberto Conte. Presente anche il legale dei familiari della ragazza, l’avv. Giuseppe Barba.
Le indagini sono intanto in piena attività di svolgimento. Sono già stati sentiti i familiari e quanti potevano dare informazioni utili.
Gli oggetti ritrovati nella casa di via delle Mimose 12, a Furci Siculo, oggi sono stati analizzati e refertati per fornire al Pubblico Ministero ulteriori dettagli e riscontri, al fine di cristallizzare l’ipotesi accusatoria. Al momento attuale il reato contestato ad Antonio De Pace è quello di omicidio volontario pluriaggravato.
Pluriaggravato perché, come ci diceva lo scorso 2 maggio l’avvocato Giuseppe Barba in diretta televisiva su SICILIA TV NOTIZIARIO, il Pubblico Ministero nella richiesta di convalida del fermo e di applicazione della custodia cautelare in carcere ha ravvisato, alla luce dei primi elementi raccolti, due aggravanti. Ovvero, l’aver commesso il fatto per motivi abietti o futili e perché il fatto è stato commesso su una convivente stabile o da soggetto legato da una relazione sentimentale.
Commenta articolo