Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha firmato alle prime ore dell’8 marzo il nuovo DPCM recante ulteriori misure per il contenimento e il contrasto del diffondersi del virus Covid-19 sull’intero territorio nazionale.
Già ieri sera una bozza del DPCM “non definita” era circolata in rete. Faceva riferimento alla regione Lombardia e a 11 province italiane.
Nella versione definitiva DPCM 8 marzo 2020 (clicca qui per scaricarla) oltre alla regione Lombardia sono invece state incluse 14 province. È stata modificata pure qualche disposizione rispetto alla bozza.
Non ci sono più le zone rosse, gialle o verdi ma si parla di fascia 1 (ex rosse) e fascia 2.
Intanto, a seguito della diffusione della bozza, in Lombardia nella sera e notte del 7 marzo, per paura del blocco, si è registrato un aumento generale degli spostamenti con treni e auto.
Secondo il virologo Roberto Burioni ciò potrebbe causare il propagarsi del contagio in altre parti del Sud.
Le zone interessate al blocco col nuovo DPCM dell’8 marzo sono oltre alla regione Lombardia anche le province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Venezia, Padova, Treviso, Asti, Vercelli, Novara, Verbano Cusio Ossola e Alessandria.
Riportiamo alcuni passaggi della conferenza stampa di Conte.
La conferenza stampa è visibile in fondo.
“A questi territori della nostra penisola applichiamo un regime di misure restrittive più rigorose. […] Ci sarà il vincolo di evitare ogni spostamento (vincolo per tutte le persone fisiche) in entrata e in uscita dei territori.
Anche all’interno dei territori ci si muoverà quindi solo per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità, spostamenti per motivi di salute, fermo restando che è consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza per chi ne avesse necessità.
D’ora in poi ai soggetti con sintomatologia, depressione respiratoria e febbre maggiore di 37,5 gradi centigradi è fortemente raccomandato di rimanere presso il proprio domicilio, limitare al massimo i contatti sociali e di contattare il proprio medico curante a prescindere che siano positivi o meno. Ripeto, in queste condizioni è bene che non si muovano più e rimangano a casa e contattino il proprio medico curante.
Ci sarà poi un divieto assoluto di mobilità dalla propria abitazione o dimora per i soggetti sottoposti alla misura della quarantena, ovvero risultati positivi al virus.
Vogliamo garantire la salute dei cittadini, ci rendiamo conto che tutte queste misure danno disagio.
Ci rendiamo conto che queste misure imporranno dei sacrifici a volte piccoli, a volte molto grandi, però in questo momento dobbiamo capire che tutti dobbiamo aderire, non dobbiamo contrastare queste misure, non dobbiamo pensare di essere furbi. Dobbiamo tutelare la nostra salute, la salute dei nostri cari, la salute dei nostri genitori, ma soprattutto la salute dei nostri nonni”.
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