I Carabinieri hanno smantellato una rete di lavoratori in nero. C’è stato l’arresto di un extracomunitario ed è scattata la denuncia per un riberese incensurato per impiego irregolare di lavoratori stranieri privi di permesso di soggiorno.
Tutto è cominciato all’alba di martedì scorso, quando tre “gazzelle” dell’Arma, in supporto a decine di carabinieri sotto copertura, hanno seguito il consueto folto gruppo di braccianti, la maggior parte extracomunitari, che dal centro di Ribera stavano andando in campagna in cerca di un lavoro giornaliero disponibile in questo periodo: la raccolta di arance.
I lavoratori svolgono questa attività per pochi euro, 10 ore al giorno.
In un fondo in contrada “Castello” a Ribera, i carabinieri hanno sorpreso tre cittadini marocchini mentre stavano raccogliendo i frutti.
Inutilmente hanno tentato di scappare, ma i militari li hanno fermati e accompagnati in Tenenza per i dovuti accertamenti.
In caserma è emerso che uno dei tre aveva pendente un ordine di carcerazione, emesso dalla Procura della Repubblica di Bergamo, per detenzione illecita di stupefacente ai fini di spaccio. Per lui si sono aperte, come disposto dall’Autorità Giudiziaria, le porte del carcere di Sciacca (AG).
I carabinieri hanno infine identificato il proprietario del fondo agricolo in cui stavano lavorando i tre marocchini, un riberese incensurato, per il quale è scattata invece la denuncia per impiego irregolare di lavoratori stranieri privi di permesso di soggiorno.
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