Ieri si è tenuta ad Agrigento la riunione del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica. Tema del vertice la protezione del magistrato Luigi Patronaggio, procuratore capo di Agrigento, e Alessandra Vella, il GIP che non ha convalidato l’arresto della comandante della nave umanitaria “Sea Watch 3”, Carola Rackete.
Aumentare i dispositivi di sicurezza per il procuratore capo di Agrigento, Luigi Patronaggio, e per il GIP Alessandra Vella. È quanto è stato concordato ieri nel corso della riunione del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica convocato dal prefetto di Agrigento Dario Caputo.
Durante la riunione si è preso atto dell’esposizione mediatica dei due magistrati che hanno affrontato e affrontano vicende legate al tema dell’immigrazione. Si aspetta ad esempio che arrivi la decisione della Cassazione sul ricorso fatto dalla Procura di Agrigento, guidata da Patronaggio, contro la mancata convalida dell’arresto della comandante della “Sea Watch 3”, Carola Rackete, decisa dal GIP Alessandra Vella.
Intanto che si aspetta il pronunciamento della Suprema Corte e nell’attesa di eventuali nuovi eventi legati sempre all’immigrazione clandestina, il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica ha quindi deciso di potenziare i livelli di protezione di Patronaggio e Vella. “Ci siamo riservati di rivalutare e modificare a seconda di come evolveranno i fatti”, ha spiegato il prefetto Caputo.
In particolare, il comitato ha disposto “un incremento dei meccanismi di sicurezza, specifica vigilanza e controllo per il giudice Alessandra Vella sul luogo di lavoro, sul luogo di residenza e sui luoghi maggiormente frequentati dal magistrato”, per come spiegato a margine del vertice.
Ricordiamo che al centro smistamento delle Poste di Favara, nella tarda mattinata di mercoledì, sarebbero state bloccate 20 lettere minatorie indirizzate soprattutto al procuratore Luigi Patronaggio. Tra queste, due in particolare avrebbero un contenuto inquietante: nella prima, destinata appunto a Patronaggio, c’era della polvere da sparo; nella seconda, indirizzata invece al giudice Alessandra Vella, c’era una ogiva di proiettile da fucile. “Avevamo già valutato la situazione del GIP dopo i vari attacchi social – avrebbe spiegato ieri il prefetto –. Il recapito di una ogiva è preoccupante e c’è un concreto aumento del rischio”.
Intanto il procuratore capo di Agrigento è sotto scorta dallo scorso giugno. La misura a protezione di Patronaggio era stata presa dopo un altro comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica dedicato all’ennesima intimidazione, una delle troppe, subita dal numero uno della procura agrigentina. Ieri sarebbe stata decisa l’adozione di ulteriori accorgimenti tecnici sull’attuale sistema di protezione per rafforzare la tutela del magistrato.
“Il procuratore Patronaggio – avrebbe spiegato il prefetto – è molto tranquillo e non ritiene che gli eventi si possano aggravare. A noi compete la valutazione della sicurezza ed ecco perché abbiamo deciso un incremento di tutela anche per lui. Una delle nostre funzioni – aggiunge Caputo – è preservare le condizioni di sicurezza degli operatori di giustizia”.
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