La Corte di Cassazione ha condannato il 61enne Maurizio Guercio, di Agrigento, dipendente dell’Istituto autonomo case popolari. Il funzionario, addetto all’elaborazione delle buste paga del personale, è stato accusato di avere approfittato della sua posizione per “gonfiare” il proprio stipendio per quasi cinque anni, intascando circa 125mila euro.
Il periodo contestato, durante il quale il dipendente Iacp si sarebbe gonfiato le buste paga, andrebbe dal gennaio del 2009 al settembre del 2013. I giudici ermellini hanno riqualificato l’accusa di peculato in truffa, dichiarando la prescrizione dei fatti contestati fino al 2012. La pena è di due anni e 10 mesi di reclusione, già ridotta di due mesi rispetto al primo grado di giudizio.
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