È morto Andrea Camilleri. Lo scrittore, nato a Porto Empedocle, non ha mai smesso di lavorare e raccontare. Da un mese era ricoverato in ospedale a Roma dopo un brutto infarto dal quale non si è più ripreso.
È morto all’età di 93 anni il papà del Commissario Montalbano. Andrea Camilleri, ricoverato dallo scorso 17 giugno all’ospedale Santo Spirito di Roma in seguito a una crisi cardio-respiratoria, non si è più ripreso.
Nato a Porto Empedocle il 6 settembre del 1925, Camilleri ha lavorato fino alla fine, ha raccontato fino alla fine, nonostante da alcuni anni la vista avesse abbandonato i suoi occhi. Non un buon motivo, per il Maestro, per posare la letteratura dentro a un cassetto.
Camilleri è stato, oltre che scrittore, anche sceneggiatore, drammaturgo, regista. Ha insegnato regia all’Accademia nazionale d’arte drammatica. Nel ’94 è arrivato nelle librerie “La Forma dell’Acqua”, il primo romanzo della serie incentrata sul Commissario Montalbano, di cui Camilleri parlerà sempre come se fosse vero e vivente. È soprattutto grazie a questo suo quasi alter ego che lo scrittore empedoclino, romanzo dopo romanzo, si è fatto conoscere al pubblico con quel suo linguaggio e quelle sue storie che hanno spinto tanti lettori nel territorio del giallo.
Andrea Camilleri non ha disdegnato, nelle sue opere, specie quelle più tarde, di mischiare la fantasia letteraria con la realtà. Sebbene il suo corpo lo stesse man mano abbandonando, la sua mente è sempre rimasta lucida e tagliente. Camilleri non ha mai rinunciato a dire la sua anche su questioni sociali; negli ultimi tempi il tema “caldo” dell’Italia è stato l’immigrazione.
È stato sempre un sostenitore dei principi democratici e non ha rifiutato di rivolgere dure parole nei confronti del ministro dell’Interno. Prese di posizione che inevitabilmente hanno fatto storcere il naso a chi la pensa diversamente e a quanti, volgarmente, già nelle prime ore di ricovero dello scrittore ne auguravano la morte.
Con Camilleri, gli agrigentini si possono vantare di un’altra mente brillante, geniale e creativa che insieme a tante altre eleva lo spessore culturale del nostro territorio. Proprio per le sue idee e per la sua umanità, non pochi pensano che, nonostante i suoi 93 anni, l’ultimo dei grandi della letteratura che ci era rimasto ci ha lasciati forse troppo presto.
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