Non solo contrasto al fenomeno dello spaccio di stupefacenti ma anche recupero di interi quartieri collassati nel degrado. L’operazione antidroga “Fortino”, attuata ieri a Favara, serve anche a questo. Dopo l’intervento dei militari, occorre però che la società e l’autorità civile faccia la sua parte per la riqualificazione del centro storico.
Palazzine diroccate e disabitate, usate secondo gli inquirenti come nascondigli per conservare o consumare lo stupefacente; vicoli e cunicoli che si snodano dietro la principale piazza della città e tra i quali sarebbe circolata la droga. È questa l’ambientazione del presunto giro di sostanze stupefacenti portato alla luce con la recente operazione “Fortino”, messa in campo all’alba di ieri nel centro storico di Favara da numerosi carabinieri. 6 le persone fermate.
Un’operazione simile a quella denominata “Piazza Pulita” che ad aprile di quest’anno ha sgominato un giro di droga nei dintorni di piazza Ravanusella, ad Agrigento. L’obiettivo, in entrambi i casi, non consiste solo nel togliere diversi tipi di stupefacente dalle strade ma punta anche al recupero di quartieri disagiati. Lo ha spiegato ieri, in conferenza stampa qualche ora dopo l’operazione “Fortino”, il Comandante Provinciale dell’Arma Carabinieri Giovanni Pellegrino.
Il Comandante ha precisato l’intenzione strategica dei carabinieri nel dare luogo a investigazioni del genere, mirate a stroncare il fenomeno dello spaccio e a dare un segnale forte in determinate porzioni di città particolarmente importanti, ad esempio per la loro vicinanza a scuole o alle principali piazze frequentate da giovani. Secondo gli inquirenti, proprio i giovani – anche studenti – facevano parte della “clientela” del presunto giro di droga che veniva spacciato a Favara.
L’intervento dei carabinieri, secondo le intenzioni specificate dal Comandante Pellegrino, vuole ripristinare la legalità “per poi consentire alle autorità competenti di rimettere in sicurezza eventuali stabili fatiscenti e di avviare iniziative di recupero di questi quartieri”.
“Speriamo – ha detto Pellegrino – che questo intervento sia foriero di un recupero di questo quartiere, che poi quando un quartiere si recupera tutto diventa più bello, migliore, fruibile. Tutto diventa anche oggetto di iniziative culturali e quant’altro e questo è sempre il nostro auspicio”.
“Noi continueremo a Favara a pattugliare questa zona – ha concluso il Comandante Provinciale dei Carabinieri riferendosi al centro storico favarese -. La Tenenza di Favara – ha detto – si impegnerà a passare frequentemente, ci sarà la collaborazione della Polizia Locale, insomma riteniamo che sia una occasione preziosa per dare una sensazione percepita alla cittadinanza del fatto che lo Stato c’è, è presente”.
Ripristinare la legalità, laddove la malavita la far venir meno, è compito delle forze dell’ordine. L’operazione “Fortino” è servita proprio a questo. A riqualificare invece quegli ambienti che, abbandonati nel tempo, sono diventati degradati deve pensarci l’autorità civile. E Favara ha proprio bisogno di riqualificazione di ambienti degradati. Occorre che tutti facciano la loro parte, sia chi difende la giustizia sia chi amministra la città.
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