Nel 2016 l’allora governo Renzi, con la gestione della scuola a cura dell’ex ministra Stefania Giannini, creò diverse anomalie e ingiustizie. Da ricordare è ad esempio l’algoritmo impazzito che ha portato fuori regione quasi 10 mila precari che potevano rimanere tranquillamente nella loro provincia e il piano straordinario di assunzione di 100 mila docenti, poi ridotti a poco più di 80 mila.
Tra le storture di quell’anno ci fu pure l’accantonamento ingiustificato di migliaia di posti per favorire gli idonei delle graduatorie di merito. Secondo i giudici quelle cattedre, vacanti e disponibili, andavano invece assegnate alla mobilità e non alle immissioni in ruolo.
A fare subito ricorso nel 2016 furono i legali operanti per il sindacato Anief per tutelare i diritti lesi di decine di docenti di Agrigento della scuola primaria già di ruolo, i quali giustamente chiedevano di essere avvicinati a casa.
Adesso in seguito alla sentenza dei giudici tutti quegli insegnanti di scuola primaria, alcuni dei quali su sostegno, sono tornati a casa. Ad Agrigento sono tornati 33 dei 43 docenti della scuola primaria con circa 20 anni di servizio.
A esprimere soddisfazione per l’ottimo risultato sono la presidente provinciale di Anief Agrigento, Rosetta Signorino Gelo, e il collaboratore Fabrizio Minio che hanno avanzato le tesi dei ricorrenti.
Per il presidente nazionale Anief, Marcello Pacifico, “giustizia è fatta”.
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