Riceviamo e pubblichiamo la nota appena diffusa dalla sindaca di Favara, Anna Alba.
È arrivato il tempo di dirvi il perché preferisco il silenzio. I problemi della nostra città non sono di immediata e di facile soluzione.
Ogni giorno è una vera e propria lotta contro il tempo e contro chi ti rema contro, seppure tutti dovremmo guardare agli interessi della città.
Non cerco la polemica e decisa a parlare farò il possibile per evitarla.
Il consigliere (Carmelo Sanfratello ndr) che lascia la maggioranza è del mio stesso Movimento politico.
Eppure il consigliere dovrebbe sapere quali e quante difficoltà ci sono dentro un Comune.
Basti vedere le sue presenze e le dovute assenze dal suo lavoro per svolgere la sua funzione.
Sarebbe bastato rivolgersi agli uffici o ai componenti della Giunta Municipale condivisi con lui e con il resto del gruppo.
Ha lasciato lanciando gravissime accuse, in ordine di tempo mi permetto di ricordare che il trasferimento del mercato settimanale rispondeva, principalmente, all’esigenza di incassare il pagamento del suolo pubblico, circa un milione di euro.
Tutti conosciamo la storia della proposta dell’amministrazione portata in Consiglio comunale. E in questa fase decisa a parlare e a non polemizzare, mi fermo a questo punto.
Solo il M5S è titolato a giudicare il mio modo di appartenere allo stesso movimento e mi auguro lo faccia subito per scrivere la parola fine alle congiure. Già l’essere libera dagli attacchi del fuoco amico mi aiuterebbe a lavorare meglio per la mia collettività.
Credetemi non ho nulla da rimproverarmi, semmai vivo l’amarezza di una diffusa disaffezione alla nostra Favara. Ecco, quando, a volte, affermo di essere sola è perché lotto contro questa disaffezione che non fa crescere il nostro paese. Un aspetto assolutamente negativo a forma di piramide costruita per non risolvere i problemi e farli arrivare il più complicati possibile sul tavolo dalla sindaca. Nessuna giustificazione, a me spetta lavorare piuttosto di cercare difese. A me spetta di tirare le dovute conclusioni a fronte dell’impossibilità di migliorare la qualità di vita della mia collettività. Oggi posso dire che si inizia a raccogliere qualche frutto su ciò che abbiamo seminato e che altro ancora di buono si può realizzare. Lavoro per la città e sono aperta alle critiche per migliorarmi.
Sogno la collaborazione di tutti. Qualcuno spesso mi dice che difficilmente capiterà in futuro per Favara di essere amministrata da una donna, una madre di famiglia. È un apprezzamento che accolgo, quando so benissimo che non posso avere occhi su tutto. Alla mia gente va il mio massimo rispetto e vanno le mie scuse per ciò che non si è raggiunto, ma va anche la mia massima determinazione al miglioramento della città, io devo rendere conto ai favaresi innanzitutto e non alle congiure, le quali soluzioni affido al mio movimento. In tutto ciò la mia preoccupazione va alla città. Il mio stesso silenzio, piuttosto delle facili giustificazioni, sui gravi problemi cittadini è rispetto per la mia gente. Davanti a situazioni difficili è necessario unire le forze e non disperderle.
Mi fermo a questo punto, dicevo, per non polemizzare con alcuno, a me premeva riaffermare l’affetto per la mia città e per i miei concittadini.
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