Avrebbe intrapreso da anni un percorso di spiritualità e si starebbe comportando bene in carcere. Tornerà per poco tempo nella sua città natìa, a Palma di Montechiaro, dopo quasi tre decenni di carcere, Domenico Pace. L’uomo è stato condannato all’ergastolo perché ritenuto uno dei killer che presero parte al commando che tolse la vita al giudice Rosario Livatino.
Da alcuni anni l’ergastolano avrebbe intrapreso la strada della spiritualità. Domenico Pace starebbe ritrovando la sua dimensione e la sua coscienza attraverso la religione. Per la giustizia però è uno dei killer del magistrato canicattinese Rosario Livatino. Da quasi 30 anni sta scontando in carcere l’ergastolo perché accusato di avere fatto parte del commando della Stiddra che, lungo la statale 640, pose fine alla vita del giudice ragazzino. Pare che il 52enne Domenico Pace tornerà per poco tempo a Palma di Montechiaro, la sua città natìa.
Secondo quanto riportato dal Giornale di Sicilia e da altri organi di stampa, Pace avrebbe ottenuto un permesso speciale dal Tribunale di sorveglianza. Una sorta di “premio” per la buona condotta che l’ergastolano sta tenendo all’interno del penitenziario. La notizia sarebbe stata diffusa dal tutore dell’uomo che avrebbe annunciato con gioia che il cognato, dopo quasi 3 decenni di carcere, tornerà a Palma.
Fino al 2006 Pace era in regime carcerario con il 41 bis. È stato poi trasferito al supercarcere di Sulmona dove si trova rinchiuso tutt’ora. In occasione della ricorrenza dell’omicidio del giudice Rosario Livatino, l’uomo invia – attraverso i suoi familiari – una composizione floreale alla cappella cimiteriale dove sono custodite le spoglie del magistrato canicattinese.
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