La droga era di scarsa qualità. Questa, in sintesi, la relazione che potrebbe incidere sull’eventuale pena a carico dei tre imputati nel processo scaturito dall’operazione antidroga “Green River”, che ha portato lo scorso ottobre al maxi sequestro di oltre 30 tonnellate di marijuana.
Lo scorso 18 ottobre, in conferenza stampa al Comando provinciale dei Carabinieri, veniva resa nota la maxi operazione antidroga denominata “Green River” che ha portato alla scoperta di una piantagione di marijuana tra Naro e Campobello di Licata e al sequestro di oltre 30 tonnellate di droga.
Il processo scaturito è quello a carico di Carmelo Collana, 53 anni, dipendente comunale di Canicattì, e di Pietro e Vincenzo Martini, palermitani di 19 e 21 anni. Le ultime novità del procedimento in corso al Tribunale di Agrigento potrebbero incidere sul peso dell’eventuale pena.
Sono infatti arrivati i risultati degli accertamenti in laboratorio, disposti dalla Procura, sulla “qualità” del maxi carico sequestrato; accertamenti che confermerebbero una qualità modesta, con un principio attivo che raggiungerebbe appena il 20%. Fattore che, appunto, potrebbe influire sulla decisione del giudice.
Il magistrato Luisa Turco, infatti, prima di emettere la sentenza di eventuale condanna o assoluzione, voleva fare chiarezza appunto sull’esatto principio attivo della droga. A tal fine era stato disposto di affidare l’incarico a un perito, nomina però revocata in quanto ieri sarebbe arrivata la relazione che attesterebbe il valore al 20%.
L’operazione dei carabinieri scattò dopo circa un mese di indagini. Fondamentale, ai fini investigativi, l’uso di un drone che ha confermato la presenza della maxi piantagione. I dettagli forniti in conferenza stampa hanno numeri da capogiro: 10mila circa le piante di canapa indiana, alte anche circa 2 metri, ritrovate nascoste tra gli alberi di cachi.
Dopo il blitz e l’arresto, niente udienza preliminare per i tre imputati: la Procura ha chiesto e ottenuto il giudizio immediato. Subito dopo i difensori hanno chiesto il rito abbreviato.
Commenta articolo