Gli inquirenti continuano a sentire persone per far luce sul giallo della scomparsa di Gessica Lattuca. Pare che l’orario della sua sparizione possa essere posticipato di qualche ora rispetto a quello che inizialmente si pensava.
Proseguono le indagini e gli sforzi degli inquirenti per fare luce sulla vicenda della sparizione della 27enne Gessica Lattuca, la mamma favarese della quale non si hanno più notizie da quasi 7 mesi, dal 12 agosto dello scorso anno.
Secondo alcune indiscrezioni stampa, per gli inquirenti ci sarebbe qualcosa che non va negli orari dichiarati da alcuni familiari della ragazza.
Come risaputo, di Gessica si sono perse le tracce intorno alle ore 21. Le prime indagini hanno dato per certo che quell’orario fosse sacrosanto.
Pare però che adesso la linea temporale da cui sono partite le prime indagini possa essere spostata in avanti, anche di un paio d’ore, rispetto all’orario riferito dai testimoni che avrebbero visto Gessica per l’ultima volta.
Alcune delle persone che sono state sentite, tra cui il fratello della 27enne, Enzo Lattuca, avevano spiegato agli inquirenti di avere visto la sorella, poi scomparsa, per l’ultima volta intorno alle ore 20.50 di quel 12 agosto, perché alle 21 aveva l’obbligo restrittivo di rientrare in casa.
Gessica, ha sempre detto il fratello Enzo, era a casa insieme a lui, poi va via e lui dapprima la segue con lo sguardo vedendola andare in direzione Conzu per poi raggiungere piazza Cavour, poi lui rientra nell’abitazione della madre entro l’orario d’obbligo. È da allora che di lei si perdono le tracce. Fin qui la storia.
Dopo la scomparsa gli inquirenti hanno messo sotto controllo diverse utenze cellulari che sono state monitorate. Secondo gli investigatori qualcosa però non tornerebbe. Ci sarebbero degli apparati telefonici, dei cellulari insomma, in uso a qualche testimone chiave della vicenda localizzati in celle radio di altre zone e addirittura in altri orari rispetto a quanto riferito dagli stessi testimoni. Insomma, forse la scomparsa di Gessica potrebbe essere avvenuta in un orario diverso da quello inizialmente ipotizzato.
Intanto, presso la Tenenza dei Carabinieri di Favara, è stata sentita Carmela Buscemi, la madre di Serena Restivo. Le domande postegli avrebbero riguardato i rapporti che intercorrevano tra la figlia e l’ex compagno di Gessica Lattuca, Filippo Russotto, al momento unico indagato della vicenda. Alla donna sarebbe stato anche chiesto di confermare se nei giorni precedenti la sparizione di Gessica erano andate a fare le pulizie in casa Russotto. La signora Buscemi avrebbe confermato la circostanza.
Agli ultimi interrogatori ha partecipato anche il pm Paola Vetro. Sembra che il Pubblico Ministero possa adesso valutare le varie testimonianze per decidere sull’eventuale configurazione del reato di false dichiarazioni.
Intanto per mercoledì prossimo, 6 marzo, la Procura agrigentina ha disposto la riapertura non più di un solo loculo del cimitero di Favara, ma di due. Tutte e due le tombe indicate da una testimone che afferma di sapere dove il cadavere di Gessica potrebbe essere stato tumulato, abusivamente, lì dentro. Nei loculi dovrebbero essere normalmente tumulati il padre e la madre della testimone.
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