Lo scorso fine settimana il maltempo ha creato uno dei disagi più grandi dei quali il nostro territorio ha memoria. Già dal giorno successivo al nubifragio è partita la conta dei tanti danni. I Comuni, tra i quali quello di Agrigento, chiedono di non essere lasciati da soli ad affrontare l’emergenza e a far fronte al disastro portato dal maltempo. L’Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani) Sicilia si rivolge al Governo centrale.
“Il Governo nazionale proceda con la dichiarazione dello stato di emergenza”. È questa la richiesta avanzata ieri dall’Anci Sicilia. Maltempo, esondazioni, forti raffiche di vento, allagamenti e frane lo scorso fine settimana hanno messo letteralmente in ginocchio la Trinacria, soprattutto la parte occidentale.
Difficile fare una conta esatta dei danni, ma certo è che le amministrazioni locali di fronte alle condizioni disastrate del territorio cittadino ed extraurbano chiedono di non essere abbandonate a loro stesse dai Governi centrale e regionale.
Anche ad Agrigento, con il maltempo e l’esondazione del fiume Akragas, si sono registrati notevoli danni, per fortuna non a persone. Il sindaco Lillo Firetto è intervenuto a sostegno della richiesta avanzata dall’Anci Sicilia e ha chiesto la dichiarazione dello stato di emergenza.
“Il Comune di Agrigento – ha affermato il primo cittadino – ha fatto fronte al disastro con le proprie forze, soccorrendo cinquanta famiglie in difficoltà e aiutando gli sfollati, in una notte da incubo per tutta la Sicilia che sarà impossibile dimenticare. La macchina del Comitato operativo comunale di protezione civile ha funzionato anche con il sostegno di tanti volontari e sono stati scongiurati danni alle persone. È necessario e urgente ora – prosegue il sindaco – che i Governi nazionale e regionale intervengano congiuntamente per aiutare anche la nostra città nella messa in sicurezza delle strade e delle zone della città più colpite, oltreché per sostenere tutte le attività produttive che hanno subìto danni ingenti”.
Gli effetti delle piogge torrenziali e dei fiumi sono stati devastanti e seppure il sindaco Firetto si dice sicuro che l’appello della Sicilia in difficoltà non rimarrà inascoltato, l’intervento dall’alto non è ancora arrivato. Non è arrivato nemmeno l’inverno, eppure è già emergenza. Un’emergenza che è costata la vita a dieci persone nel palermitano e ad altre due nell’agrigentino, in territorio di Cammarata.
“Occorre intervenire subito – ha concluso Firetto – per fronteggiare l’attuale situazione e per prevenire nuovi rischi per il territorio e per la popolazione”.
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