Considerata l’irripetibilità degli accertamenti tecnici sugli indumenti di Riggio ma anche su tutto quello che è stato posto sotto sequestro, gli unici a potere partecipare alle operazioni a cura della Polizia Scientifica di Palermo sono solo i consulenti o gli avvocati nominati dalle parti.
Nelle prossime ore quindi potrebbero essere resi noti gli esiti degli accertamenti.
All’origine dell’omicidio ci sarebbero stati motivi di natura economica. Sarebbero 27 le coltellate sferrate da Riggio all’indirizzo del meccanico favarese, con un’arma bianca della lunghezza di circa 20 cm. Il palermitano, poche ore dopo il fatto e dopo avere ”imballato” la parte inferiore del corpo esanime della vittima con del nastro, andò a costituirsi al Commissariato di Brancaccio, consegnando l’arma del delitto e indicando il luogo dove si consumò l’omicidio.
Nei giorni scorsi il gip Alfonso Malato, su richiesta del pm Simona Faga, ha disposto il giudizio immediato per il 27enne al quale è stata contestata anche l’aggravante ”d’aver agito con crudeltà”. Giovanni Riggio comparirà davanti alla prima sezione della Corte d’Assise del Tribunale di Agrigento la mattina del prossimo 19 gennaio. La moglie della vittima si è costituita parte civile.
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