Rigoli era giunto al nosocomio agrigentino a seguito di un incidente stradale avvenuto in c.da Gasena.
Secondo quanto si legge in una nota dei genitori di Vincenzo, il giovane sarebbe arrivato in ospedale lucido e cosciente, “ma appena varcata la soglia del nosocomio sono avvenuti alcuni fatti divenuti oggetto di un’indagine da parte della magistratura agrigentina”.
Vincenzo, a causa delle lesioni polmonari ed epatiche riportate, era stato sottoposto a laparotomia, ovvero una incisione chirurgica della parete anteriore dell’addome.
Successivamente il 19enne è stato riportato in sala operatoria per un intervento di toracotomia.
Nel frattempo il quadro clinico del giovane si era ulteriormente aggravato e per lui non c’è stato più nulla da fare.
Secondo i periti della famiglia l’intervento di toracotomia avrebbe portato un tasso di sopravvivenza del 70%.
La Procura nella richiesta di archiviazione redatta dal PM Carlo Cinque e sottoscritta dal Procuratore Aggiunto Ignazio Fonzo, in riferimento alle consulenze tecniche, scrive che per accertare la sussistenza del nesso di causalità occorre individuare tempestivamente una legge probabilistica di copertura, atteso – continua ancora il PM – che la medicina non è una scienza esatta.
Ad opporsi alla richiesta di archiviazione i genitori di Vincenzo, Giuseppe Rigoli e Michela Frasca, che in mattinata in una conferenza stampa svoltasi nella città dei Templi hanno raccontato la loro versione dei fatti.
Commenta articolo