Nei depositi di piazza Giglia i cittadini devono recarsi muniti di un documento di riconoscimento e del codice fiscale.
Una volta completata la registrazione, verrà loro consegnata la pattumiera che ne identifica l’utenza.
Ai cittadini viene distribuita anche una brochure illustrativa del nuovo sistema di raccolta dei rifiuti solidi urbani.
Non si seguirà invece, a differenza di quanto annunciato precedentemente dall’assessore Agrò, giorni e vie stabilite per il ritiro. Tutti potranno andare a ritirare la pattumiera. I cittadini avranno solo tempo fino al prossimo 14 novembre.
Lo stabile resterà aperto nei giorni lavorativi dalle ore 09:00 alle ore 13:00 e dalle ore 15:00 alle ore 18:00.
È bello pensare che anche a Favara qualcosa inizi a muoversi sotto l’aspetto rifiuti.
L’auspicio di tutti è quello che si inneschi nella mentalità dei cittadini di Favara il processo di rispetto della Cosa Pubblica.
Differenziare i rifiuti rappresenterebbe per Favara un valore aggiunto, un passo fondamentale verso il tanto sperato sviluppo culturale, territoriale e ambientale.
E se da un lato, tutti, e lo fa anche Sicilia TV, chiediamo la collaborazione dei cittadini affinché questo processo di sviluppo possa realmente concretizzarsi, dall’altro non possiamo non dire che agli amministratori spetta l’arduo compito di incentivare e controllare tale processo.
Fa rabbia infatti vedere a pochi metri dal Palazzo di Città, nelle vicinanze di piazza Cavour, fulcro delle attività imprenditoriali ricettive e turistiche, discariche a cielo aperto.
Come possiamo pretendere dai cittadini qualcosa quando gli amministratori per primi non riescono a dare un segno tangibile.
Non vogliamo con questo scoraggiare la raccolta differenziata, perché è giustao farla e i favaresi, con il tempo, si abitueranno, ma vedere cumuli di rifiuti, anche speciali, che invadono suggestivi cortili…non fa bene all’immagine della città stessa.
Lo scorso 17 ottobre ci eravamo recati in cortile Lanfranca e vi avevamo mostrato quello che le nostre telecamere avevano immortalato.
Vi avevamo anche parlato dello stato pietoso in cui versava il selciato di via Arco Cafisi e dell’eternit presente in zona.
In periodi di sensibilizzazione all’educazione ecologica, credevamo che dopo le segnalazioni qualcosa nella parte retrostante alla piazza si fosse mossa.
Nostro malgrado, dobbiamo documentare che nulla è stato fatto. Almeno in cortile Lanfranca.
Il vetusto e abbandonato angolo del centro storico si presenta esattamente come 13 giorni fa, con l’aggiunta adesso di forti odori nauseabondi.
Nella via San Nicolò, stradina che porta al cortile, c’è ancora una vecchia Fiat Marea abbandonata da anni.
Fermo, immobile, anche l’eternit presente in via Arco Cafisi.
In quest’ultima strada qualcosa però si è mossa. Si stanno eseguendo dei lavori di ripristino della pavimentazione. Peccato che ancora una volta i privati si sostituiscano alle istituzioni pubbliche. E pensare che tempo addietro, e precisamente il 7 giugno 2013, il primo cittadino si è preso personalmente l’impegno di far ripristinare la strada.
Adesso cittadini–imprenditori di tasca propria cercano di salvare l’immagine di una città.
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