Inizialmente i messaggi di testo venivano utilizzati solo per avvisare gli utenti della presenza di messaggi sulla segreteria telefonica. La tecnologia decollò agli inizi degli anni 90 con l’introduzione delle schede prepagate e di funzioni di scrittura avanzate come il t9.
Il primo sms della storia venne inviato nel dicembre del 1992 da un ingegnere britannico della Vodafone, Neil Papworth. Il testo? Un semplice “Happy Christmas”, buon Natale.
Già nel 1984 il finlandese Matti Makkonen, aveva teorizzato la possibilità di un sistema di messaggistica mobile, anche se non ha mai registrato un brevetto e non è mai diventato ricco per il colpo di genio.
Solo in Italia vengono inviati 90 miliardi di sms l’anno, creando un immenso circuito economico.
Soldi a parte, gli sms hanno cambiato la vita e le abitudini di milioni di persone e secondo i sociologi sono intervenuti anche nei nostri rapporti personali: ci permettono di commentare, inviare pensieri e auguri a persone che sono lontane da noi o addirittura litigare.
Ad oggi il “messaggino” è entrato a far parte di pacchetti commerciali che tendono alla concorrenza tra le varie compagnie telefoniche.
Un viaggio a tu per tu con il tastierino, che ha permesso di cambiare il nostro modo di scrivere e il nostro linguaggio, in altri termini il nostro modo di essere!
Come dice papà Makkonen magari, un giorno, gli sms non costeranno nulla.
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