Edizione del 28/01/2010
A cura della
redazione giornalistica di Sicilia TV
Direttore
Responsabile: CALOGERO SORCE
PAPA’ GIUSEPPE E
INCOMPRESIONI TRA
ANCHE I SINDACI DELLA
PROVINCIA HANNO FIRMATO UN DOCUMENTO DI SOLIDARIETA’ AL PRIMO CITTADINO.
OPERAZIONE FAVARA
SICURA. CONTINUA IL MONITORAGGIO ED IL CONTROLLO DEL CENTRO STORICO. DEMOLITE CASE E FATTE SGOMBERARE DELLE FAMIGLIE. INTANTO NOI
SIAMO ANDATI A TROVARE GLI OSPITI DEL BOCCONE DEL POVERO.
SAGRA DEL MANDORLO IN
GIORE. PER CARMELO CANTONE LA 65^ EDIZIONE E’A RISCHIO.
Dopo la sorella di
papà Giuseppe in diretta nella trasmissione di domenica scorsa su SICILIA TV,
ora a dire "Grazie" al primo cittadino Mimmo
Russello per quanto ha fatto dal punto di vista umano, personale e anche
amministrativo sono Papà Giuseppe e mamma Giuseppina. Il signor Giuseppe è
particolarmente provato, non se la sentiva di parlare ma
l'ha fatto seguendo il consiglio di un parente. Grazie a tutti, al Sindaco
Russello ed alla città ci ha detto. Poche parole che hanno
voluto testimoniare come sentono vicine la città e l'amministrazione comunale.
A conferma di quanto detto dalla sorella che ha chiamato in
tv. "Abbiamo avuto Russello sempre vicino fin dal
primo giorno -dice Giuseppe Bellavia. Era accanto a me
quando ancora non sapevo della sorte delle mie bambine mentre si
scavava, e poi è stato sempre pronto a seguirci”.“Le famiglie Bello e Bellavia
- dice Gaspare Bello, fratello della signora Giuseppina - non hanno nulla
contro il sindaco. Quando siamo andati a bussare alla sua porta
si è dimostrato disponibile e pronto a ascoltare”.
Probabilmente è
mancato il dialogo, non si sono capite le posizioni l’uno dell’altro, ma la
scelta e le affermazioni del Vescovo Montenegro e della Chiesa favarese non
sono state gradite dai sindaci dell’agrigentino e dal Presidente della
Provincia, Eugenio D’Orsi. Al sindaco di Favara Russello, la scelta di non
concedergli la parola durante i funerali è pesata
particolarmente. Per il Presidente D’Orsi è giusto che
Carissimo Avv. Mimmo,
Sindaco di Favara e mio, prediligo questa forma di
testimonianza per assicurarti la mia stima e il mio caro affetto. Mi sento
vicino e prego per te, come manifesto affetto e preghiera
per i tuoi cari. Queste parole sono l’incipit della lettera
scritta dall’arciprete di Favara, don Mimmo Zambito indirizzata al Sindaco,
Domenico Russello. Nella tragedia che ha colpito i Bellavia – scrive don Mimmo
– lo sconforto ha potuto far fare passi falsi a tutti.
Passi che ho provato a sventare, compito non pienamente riuscito. L’arciprete
nella lettera racchiude il suo pensiero in 5 punti fondamentali. La comunità ecclesiale,
e lui stesso non potevano tirarsi fuori dalla tragedia
avvenuta. Indica i media nazionali, come colpevoli di
aver massacrato la città, i suoi amministratori e soprattutto il dolore della
famiglia Bellavia. A cose compiute, smontato il baraccone mediatico, restano
gli strascichi polemici, creando delle divisioni. Sono certo, scrive don Mimmo,
che ne tu ne io consentiremo che vadano ancora oltre”.
Don Mimmo precisa che le parole da lui espresse non
erano state dette sotto forma di nessuna dichiarazione, ma solo come strumento
di comunicazione liturgica. Nella
lettera, don Mimmo rinnova anche la stima al Sindaco anche da parte di tutti i
parroci di Favara e del Consiglio Pastorale Cittadino. “Le mie parole di preghiera
rivolte a Dio e di Omelia in Chiesa Madre – scrive
l’Arciprete – passate poi sulla TV hanno fatto la fine della perle ai porci.
Era proprio quello che volevo evitare, continua ancora Zambito, anche solo inserendo ad ogni
modo il tuo nome, il tuo ruolo ed ogni altra funzione amministrativa. Evitare
anche di fronte alla fragilità di alcune persone che
al ruolo, nome, funzioni amministrative attribuiscono ogni sorta di
responsabilità e che, in queste occasioni sono facili agli eccessi e agli
spropositi”. Dinanzi a Dio Padre di Gesù
e a Lui solo rifarei ciò che ho fatto. Ciò che mi spettava e ciò che il
ministero di Arciprete mi ha riservato in questo
frangente che, conclude don Mimmo, con infinitesimale pesantezza rispetto a te,
è gravato su di me.
Ed intanto su
facebook si è aperto un gruppo di circa 300 persone che si dicono d’accordo con
quanto detto e fatto dal Vescovo di Agrigento, Mons Franco
Montenegro. Anche “L’amico del popolo” settimanale cattolico della diocesi di Agrigento prende le difese del pastore della chiesa. Lo
fa con un articolo scritto dal suo direttore, don Carmelo Petrone. “Non è stato
un sottrarsi alla sua missione di vescovo – scrive don Carmelo – il suo
silenzio è stato letto in termini di contrapposizione e polemica con le
autorità, quasi come una forma di protesta”. “A noi piace leggere, continua il
direttore del settimanale – quel come uno spazio dove si nasconde l’energia per
vivere e dire parole che abbiano senso e verità e che non siano
solo parole vuote, bisogna distinguere tra silenzio e tacere puro e
semplice, o un tacere che rende inerti e talvolta complici”. Nell’articolo de
“L’amico del popolo” si evidenzia il dolore espresso dal vescovo durante la
messa, in particolare quando le bare di Marianna e Chiara Pia, stavano per lasciare la chiesa madre, che lo hanno visto
piangere, come i tanti compagni e compagne di scuola di Marianna e i tanti papà
e mamme di famiglia presenti in chiesa per i funerali.
Vergogna per la città
che è stata sbandierata e diffusa su tutti i mass media, preoccupazione per la separazione e la
distanza tra la città e le sue istituzioni tra il popolo e i suoi
amministratori. Affermazioni queste contenute in un
comunicato stampa inviatoci dal capogruppo del PD al consiglio comunale di
Favara. “Chi riveste un ruolo anche minimo di responsabilità
nelle istituzioni, scrive Luigi Sferrazzam deve necessariamente vestirsi di
umiltà, deve sapere ascoltare il grido di rabbia e di dolore che viene dalla
nostra gente e chiedere scusa”. “E’ necessario uno sforzo corale e plurale,
delle istituzioni e delle scuole, delle associazioni e di ogni
singolo cittadino, continua, per abbattere le barriere che creano ghetti ed
emarginati e si ritrovino le fondamenta di una forte coesione sociale”. Il
messaggio che in questi giorni di dolore ci viene dalla Chiesa di Favara, con l’intervento di
Don Mimmo e la protesta del Vescovo di Agrigento, conclude Sferrazza, è
arrivato nelle coscienze di tutti e ci indica la strada: “Il crollo e la morte
tragica riguarda tutti. Come in un corpo solo”. Ma è necessario
trasformare in popolo la folla che corre verso la casa crollata.
Sottoscritto e
firmato un
documento di solidarietà alla famiglia Bellavia e vicinanza al Sindaco
Russello. Un documento dove si parla anche di assunzione
di responsabilità di gestione territoriale, carenza di fondi, impegno dello
Stato e della Regione, recupero dei centri storici e situazione degli istituti
scolastici provinciali. Questi in linea di massima i contenuti del documento
stilato questa mattina dai sindaci dei comuni della provincia di Agrigento. Su proposta del Presidente della Provincia D’Orsi si è
espressa anche la volontà di formare un movimento dei sindaci che portino
avanti il diritto allo sviluppo del territorio della provincia di Agrigento. A
Partecipare all’incontro, indetto dal Presidente D’Orsi concordemente con i
sindaci Zambuto e Russello, anche buona parte dei sindaci dei comuni
della Provincia. L’incontro nasce dalla volontà da parte dei sindaci, di
difendere l’operato dell’amministrazione comunale di
Favara, ed in particolare del Sindaco, Domenico Russello, recentemente vittima
di accuse, definite dagli stessi, calunniose e diffamatorie. Gli amministratori
sottolineano la necessità di un intervento coordinato
per affrontare gli annosi problemi dei centri storici. Quello che è accaduto in
via del Carmine a Favara, hanno ribadito, potrebbe
accadere in qualsiasi altro momento e comune della nostra provincia. I sindaci
lamentano l’impossibilità di intervenire per la mancanza dei fondi economici
necessari alla risoluzione dei problemi. Decenni di malgoverni, e disattenzioni
che hanno tralasciato nell’abbandono più totale i vecchi nuclei abitativi, non
possono essere di certo colmati con le irrisorie somme che hanno a disposizione
le istituzioni locali. C’è bisogno di un intervento da parte degli organi
superiori. Nel corso dell’incontro, il Presidente D’Orsi ha
ribadito come non ha gradito il modo in cui
Operazione Favara
sicura!. E’ questo l’imperativo che vige tra gli
addetti ai lavori. Il centro storico è pieno di transenne, squadre di tecnici e
forze dell’ordine. Le case pericolanti devono andare giù. Innanzi a tutto, la sicurezza dei cittadini. In Via Umberto si è già
battuta giù una seconda casa. A titolo precauzionale gli abitanti degli edifici
adiacenti a quelli interessati sono costretti ad allontanarsi momentaneamente
dalle loro abitazioni per rientrare solo dopo il completamento dei lavori di
messa in sicurezza. Tante sono le case che presentano delle lesioni. Per
assicurare l’incolumità
pubblica l’ufficio tecnico comunale da mandato di sgombero per l’abbattimento di
immobili fatiscenti, ma nascono i primi problemi. Ieri pomeriggio il proprietario di
un’abitazione accanto ad una da demolire in Vicolo Costanza, nei pressi del
Palazzo Miccichè, ha cercato in tutte le maniere di evitare lo sgombero che i
tecnici hanno ordinato in via precauzionale. Le mura della casa da demolire,
accanto a quella della famiglia in questione, presentano troppi segni del
tempo. Solo per il periodo necessario per l’abbattimento, per assicurare la
loro incolumità gli era stato chiesto di abbandonare la loro casa che invece verserebbe in buone condizioni perché ristrutturata da
appena due anni. Ma se questa famiglia ha cercato di
far resistenza per non lasciare la loro casa, altre invece si recano
spontaneamente a denunciare lo stato strutturale della propria abitazione.
Hanno paura che possa ripetersi quanto successo sabato scorso. E se hanno
ragione, da qui nasce una nuova esigenza: “Dove fare alloggiare tutti i nuovi
sfollati” ?
Sabato
30 gennaio, sopralluogo nel centro storico di Favara da parte del segretario
regionale del PD Giuseppe Lupo e del presidente del gruppo parlamentare
all’ars Antonello Cracolici accompagnati dal gruppo pd al consiglio comunale. A dirlo in una nota i deputati Di Benedetto, Marinello e Panepinto.
Inoltre gli stessi deputati, hanno chiesto un incontro con il Presidente della
Regione per affrontare il tema dell’emergenza abitativa delle oltre 500
famiglie di Favara che vivono in abitazioni simili a quella della famiglia
Bellavia. E’ necessario dicono, programmare interventi urgenti affrontando
senza tentennamenti la questione, affinché tragedia come quella di Favara non
si ripetano più.
Condividendo il
momento delicato che in questi giorni diverse famiglie favaresi stanno vivendo,
abbiamo voluto sentire le loro voci. Gli stessi a causa delle operazioni di
messa in sicurezza delle loro abitazioni, sono stati costretti momentaneamente
ad abbandonare le loro case ed essere attualmente
ospitati dalle suore dell’opera pia
Mendola di Favara, meglio conosciuto come Boccone del Povero. (Le interviste agli sfollati sono disponibili all’interno
del nostro TG).
Il senatore
Agrigentino del PDL, Vincenzo Fontana, esprime soddisfazione in seguito al
sequestro di beni per 550 milioni di euro,
all’imprenditore di Santa Margherita Belice, Rosario Cascio, considerato il
cassiere del boss latitante Matteo Messina Denaro. “Ancora un successo dello
Stato contro la mafia – dichiara l’onorevole - che viene colpita al cuore dei suoi
interessi economici”. Il provvedimento di sequestro che e'
stato disposto – continua il Senatore - conferma altresì il prezioso lavoro che
i corpi dello Stato, magistratura in testa, stanno sviluppando per aggredire la
mafia e i suoi traffici illeciti”.
Pellegrino
Quartararo, Consigliere Provinciale di Agrigento
aderisce al PDL Sicilia. La decisione di Quartararo è stata accolta
favorevolmente dal Consigliere Provinciale Carmelo D’angelo che con una nota
stampa dichiara: “Esprimo la mia soddisfazione per l’ingresso nel PdL Sicilia
di una persona perbene, molto sensibile alle problematiche del territorio e
alle esigenze della gente comune, pronto a mettersi in discussione nell’esclusivo
interesse della nostra provincia e del suo sviluppo”.
Ieri in occasione del
giorno delle memoria, il Liceo Statale Martin Luther
King di Favara ha ripercorso le varie tappe della shoa. Alla presenza del
Dirigente Scolastico e dei docenti di lettere, i ragazzi tra brani in prosa,
poesia e musica, hanno ricordato la violenza, l’umiliazione, l’alienazione di
chi ha subito le torture nei lager nazisti. E’ stato un momento sentito, ha
affermato il Dirigente Carmelo Pecoraro,per ricordare
e per far si che questo immane genocidio non accada davvero mai più.
La anziana signora di 65
anni è rischio. Stiamo parlando della Sagra del Mandorlo in fiore di Agrigento. A lanciare l’allarme è lo stesso direttore
artistico della manifestazione Carmelo Cantone, già organizzatore
dell’edizione 2009 della Sagra. Cantone non può fare a meno di sottolineare i gravi disagi che sin dall’inizio,ma
sopratutto nelle ultime ore, stanno bloccando la macchina organizzativa
della manifestazione. L’ennesima
scintilla di Cantone deriva dalla notizia che il contributo della Regione Siciliana
per
Favara – Kamarat in
calendario per domenica prossima, si giocherà allo stadio Esseneto di Agrigento. La partita, valevole per la ventesima giornata
del campionato di eccellenza, girone A non potrà
essere disputata al Bruccoleri di Favara, Sebbene, i lavori della copertura
della tribuna siano stati ultimati. il dirigente del
Favara, Maurizio Vullo, ci fa sapere che manca solamente il permesso della
Commissione provinciale Pubblici Spettacoli. Alla luce degli utimi due
risultati negativi,
gli uomini di Mister Falsone hanno voglia di riscatto, vincere per dimostrare
il valore della capolista. Salteranno l’appuntamento con il Kamarat
gli squalificati Saieva e Fallea e l’infortunato Cozma che dovrà stare
lontano dai rettangoli di gioco per almeno 20 giorni. Comunque il Kamarat
distaccato in classifica di soli sei punti, non renderà certamente la vita
facile ai biancoazzurri, cercherà in tutti i modi di accorciare le distanze,
migliorando magari il risultato della gara di andata che si era fermato sull’
uno a uno. L’USD Favara , all’indomani dall’immane
tragedia che ha colpito la città di Favara, a Custonaci nella gara persa contro
il Riviera Marmi era scesa in campo con il lutto al braccio, per la tragica
scomparsa delle sorelle Bellavia, anche questa domenica gli atleti favaresi porteranno
la fascia nera. A proposito del tragico crollo, la società USD, anche se non
vuole pubblicizzare l’iniziativa, in quanto è una azione
spontanea di solidarietà, sta pensando ad un gesto di beneficenza in favore
della famiglia Bellavia.
I turni di
distribuzione idrica previsti per domani nel comune di Favara: Contrada
Caltafari, contrada Portella (punti alti e medi), zona Giardinello Saeva, via Grazia Deledda, via Capitano Callea, via Messina, via
Catania, via Giorgio Amendola, via Ugo Foscolo, via Crispi, piazza della
Vittoria, via Rovereto, via Mulino, via Cappello, via Capuana (punti bassi),
via Agrigento (punti bassi), piazza della Libertà, piana dei Peri, via Largo
Pertini, via Fava, via Montana, via Gramsci, via Soldato Cusumano, via Fratelli
Cervi, via Soldato Zambito, via Ninni Cassarà, via Calogero Giuseppe Cicero e contrada
Pioppo.
Fine
di questa edizione di SICILIA
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