Edizione del 26/01/2010

A cura della redazione giornalistica di Sicilia TV
Direttore Responsabile: CALOGERO SORCE

 


E’ STATO DATO QUESTA MATTINA L’ESTREMO SALUTO A CHIARA PIA E MARIANNA BELLAVIA. TANTISSIMA LA COMMOZIONE E LA PRESENZA DI PERSONE AI FUNERALI.

 

A CELEBRARE LA MESSA SOLENNE DON MIMMO ZAMBITO CONCELEBRATO DA ALTRI PARROCI. PRESENTE IL VESCOVO MA HA ASCOLTATO  SEDUTO TRA LA GENTE.

 

E DOPO LA PROPOSTA IN DIRETTA SU SICILIATV, IL COMUNE APRE DAL SUO CONTO CORRENTE BANCARIO UN FONDO SOLIDARIETA’ PER AIUTARE, QUANTI LO VORRANNO, LA FAMIGLIA BELLAVIA.

 

CASE POPOLARI. RISPONDE L’IACP. GIA NEL 2000 SOLLECITAMMO IL COMUNE A PREPARARE IL BANDO PER L’ASSEGNAZIONE.

 

INCEDIO IERI SERA A FAVARA IN UNA VECCHIA ABITAZIONE. INTERVENUTI PRONTALMENTE I VIGILI DEL FUOCO.


C’erano tutti. Famiglia, amici e semplici cittadini nonché istituzioni politiche, militari e religiose a dare l’estremo saluto a Chiara Pia e Marianna. Lasciate da parte le polemiche, o gli sfoghi di rabbia di questi ultimi giorni, oggi tutto il paese si è stretto vicino alla famiglia Bellavia-Bello per rendere omaggio ai due piccoli angeli. C’erano anche loro, i compagni di scuola di Marianna, che, ad uno ad uno, hanno posto sulla bara una rosa bianca salutando così “la splendida ragazza riservata e rispettosa di tutti”. Una Chiesa Madre stracolma di gente. In piazza Vespri, nonostante la pioggia, numerosissimi i cittadini, che con ombrelli alla mano e massimo silenzio, hanno ascoltato la Santa Messa dagli altoparlanti collocati appositamente fuori dal luogo sacro. Al termine dell’Omelia di don Mimmo Zambito, che ha riletto alcuni passaggi della lettera diramata sabato sera e scritta dal clero favarese e dopo aver invitato tutti i presenti, compresi le istituzioni a guardare verso il cielo e pregare, un lungo applauso sia dentro che fuori la Chiesa ha preso il sopravvento. Seduto nella navata laterale in mezzo alla gente, Mons. Franco Montenegro. Presenti anche numerosi sindaci della provincia di Agrigento. Alla fine c’è stato un piccolo intervento del  Prefetto di Agrigento. Inoltre una compagna di scuola e la catechista di Marianna hanno dato lettura a due lettere. Dalla Chiesa le due bare, quella di Chiara Pia, portata a spalla da coloro che hanno cercato di salvarle la vita i Vigili del fuoco, e Marianna portata a spalla dagli operatori di sicurezza, sono uscite all’esterno. Ad attenderli tantissima gente, un lunghissimo applauso e il lancio di alcuni palloncini bianchi che sono volati verso il cielo.  Applausi a singhiozzo hanno salutato i due angeli. I due feretri che sono stati accolti da urla di disperazione sono giunti a Favara nella serata di ieri e sono stati posti ai piedi dell’altare della Chiesa Madre. Fino al tardo pomeriggio erano alla casa mortuaria dell’ospedale San Giovanni Di Dio di Agrigento. A vederle per l’ultima volta prima che il coperchio delle loro urne li isolasse dal mondo, c’era il papà Giuseppe. La mamma era rimasta a casa, non se l’è sentita.Poi il trasporto delle due bare verso la Chiesa Madre. Un viaggio che per Giuseppe è stato interminabile. Ad attenderle sul posto c'era anche la signora Giuseppina. Innegabili i pianti di commozione sul viso di quanti li hanno conosciuti e non solo. Marianna e Chiara Pia hanno passato la notte in Chiesa Madre, dove questa mattina è stato dato l’estremo saluto di mamma e papà e di quanti le hanno amate. Per oggi, giorno dei funerali il sindaco Russello ha disposto il lutto cittadino. Durante il rito funebre i negozi hanno abbassato le saracinesche, le scuole esposte la bandiera a mezz’asta. Nessuna parola può raccontare ciò che si riesce a scorgere dagli occhi della gente presente. Non si fanno distinzioni culturali o sociali. Oggi nella basilica dedicata all’Assunta, tutti piangono le due  giovani vite spezzate, interrotte dal crollo improvviso della loro casa. Vittime incolpevoli, che nella loro innocenza pagano il frutto dell’indifferenza della moderna società. Numerosi gli attestati di cordoglio giunti alla Famiglia Bellavia, segnalamo quelli del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, dei Presidenti di Camera e Senato, Gianfranco Fini e Renato Schifani e del Governatore della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo.


Lo aveva annunciato dopo la tragedia a Messina. Non farò messa funebre se ci saranno altre vittime legati ad eventuali disastri provocati dalle pessime condizioni dei centri storici. Ha mantenuto la sua promessa l’arcivescovo di Agrigento Mons Franco Montenegro. Era lì, seduto in mezzo alla gente comune. Lo stesso aveva denunciato alla Protezione Civile, il gravissimo stato di dissesto dei centri storici del nostro territorio. Ma nulla, secondo lo stesso, è stato fatto per evitare una tragedia annunciata e che ha visto colpire la famiglia Bellavia-Bello.  “Il mio posto, aveva detto ieri sera Mons Franco, sarà tra la gente, con loro pregherò per Marianna, la piccola Chiara e per i loro genitori Giuseppe e Giuseppina e per il piccolo Giovanni”. Il vescovo ha voluto precisare che la sua decisione non è stata voluta per sottrarsi al suo ruolo di vescovo, di pastore della porzione di popolo che il Signore gli ha affidato, ma un farsi solidale e vicino alla famiglia Bellavia in questo giorno che è giorno di preghiera e silenzio. Don Antonio Mazzi, sacerdote molto conosciuto per il suo operato sociale, è in disaccordo con la scelta di Don Franco Montenegro, che ha scelto di non celebrare i funerali di Marianna e Chiara Pia per protesta, non rendendo onore alle due vittime innocenti del crollo di sabato. Il sacerdote, questa mattina, in diretta su Rainews24 si è chiesto come mai la situazione favarese non sia mai stata denunciata dalla chiesa locale. "Le proteste della chiesa -ha detto Don Mazzi- dovevano essere fatte prima del crollo, non dopo" e poi ha aggiunto: "La chiesa dovrebbe curare anche i corpi non solo le anime”.


“Sconvolti e amareggiati per l'immane tragedia che ha visto coinvolte due giovani vittime favaresi, si dicono il Dirigente scolastico e tutte le Componenti del Liceo “Martin Luther KING”. Gli stessi si associano  al dolore della famiglia e della comunità intera,  con la speranza che simili eventi  non debbano più verificarsi.”Al dolore della famiglia Bellavia si unisce  anche il Il Centro Culturale Guttuso, nella persona della Presidente, Lina Urso Gucciardino.


La solidarietà dei favaresi si dimostra grande ma dal Municipio lanciano un appello: “Non portate denaro al Comune di Favara. Non possiamo raccogliere fondi per la famiglia Bellavia in questa maniera”. E’ quanto ci dice la dottoressa Etta Milioto, capo dell’Ufficio di Gabinetto del Sindaco a nome del primo cittadino. E’ disponibile un conto corrente bancario del Gruppo Monte dei Paschi di Siena, dove è possibile effettuare le donazioni. Le somme potranno essere donate al conto corrente intestato a :Comune di Favara - Causale “Aiutiamo la famiglia Bellavia” - Codice IBAN: IT 85 X 01030 82930 000004204734 - BIC: PASCITM1AG4.


Fra le 19 persone raggiunte da un'ordinanza di sgombero dalle loro case di via Del Carmine e via Umberto, a Favara, c'è anche un detenuto, in uscita oggi dal carcere di Agrigento. Al suo ritorno nell'abitazione in Vicolo della Musica, all' angolo con via Del Carmine, ad attenderlo transenne e casa inaccessibile. Anche per lui, l'amministrazione comunale ha già predisposto il ricovero temporaneo nell'istituto delle suore del Boccone del Povero.


E dalla regione intanto fanno sapere che le spese di alloggio delle famiglie sfollate sono proprio a carico del governo regionale.  Inoltre lo stesso governo si sta mobilitando per assicurare immediato sostegno alle famiglie colpite dalla tragedia di Favara. “Alla famiglia Bellavia – dice il presidente della Regione, Raffaele Lombardo - sarà garantito immediato supporto attingendo ai fondi riservati.


Il proprietario della palazzina  crollata sabato mattina in via Del Carmine a Favara, il sindaco Domenico Russello, in quanto responsabile della sicurezza pubblica e i vertici dell'Ufficio Tecnico Comunale sono le persone che, secondo quanto si apprende in ambienti giudiziari, sono iscritte dalla Procura - come atto dovuto - nel registro degli indagati nel procedimento che tende a svelare i motivi dei ritardi nella consegna dei 56 alloggi popolari. La graduatoria definitiva degli aventi diritto era stata pubblicata nel maggio del 2009. Nel frattempo il Comune ha avviato i controlli per verificare se gli inseriti in graduatoria sono ancora titolati a rimanerci, se conservano cioè i requisiti di ammissione. Gli alloggi potevano essere assegnati solo dopo tali  verifiche e dopo che i termini per eventuali ricorsi saranno trascorsi. In ogni caso le case sono inaccessibili perchè vandalizzate.  Da un anno e mezzo circa sono stati trovati i fondi per la ristrutturazione delle case da parte dell'Istituto Autonomo Case Popolari. Sarebbero già da tempo potuti iniziare anche i lavori di ristrutturazione indipendentemente dall'assegnazione. Intanto dallo IACP di Agrigento il direttore generale, Ulisse Saieva ha dichiarato ad un giornale online: "Le case popolari di contrada Piana dei Peri sono state ultimate nel 2003. Già nel 2000, quando si procedeva con le commissioni per l'assegnazione degli alloggi, avevamo sollecitato il Comune a preparare il bando per l'assegnazione. Non so però, dice Saieva, per quale motivo le procedure non siano state attivate e le residenze hanno finito con l'essere vandalizzate. Abbiamo di recente presentato alla Regione un progetto di ripristino per questi alloggi, finanziato con un milione e 600 mila euro. Spero, conclude Saieva, che si possa procedere al più presto".


Ed intanto sulla questione case popolari interviene l’assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità, Luigi Gentile. “Nell’apposito piano nazionale finanziato dal Ministero delle Infrastrutture - dice Gentile - sono stati stanziati 40 milioni di euro; di questi solo 2 milioni sono stati assegnati alla Sicilia e destinati ad interventi nei comuni di Modica e Leonforte. Adesso – annuncia l’assessore Gentile –interverremo per Favara attraverso lo Iacp con risorse nostre, prelevandole dai fondi ex Gescal”.


Anche l'Ordine degli Ingegneri di Agrigento, presidente Ing. Vincenzo Di Rosa, continua ad essere a disposizione della comunità favarese. Per un intervento professionale più approfondito, l’Ordine ha messo a disposizione un gruppo di tecnici che provvederanno al monitoraggio statico e strutturale di tutti gli edifici del centro storico del Comune. L’Ordine degli Ingegneri è stato presente fin dal primo momento insieme ai Vigili del Fuoco, all’UTC ed al Genio Civile ed ha proceduto con il volontario aiuto degli Ingg. Giulio Sajeva, Gabriella  Battaglia e Giacinto Rossano ad una verifica di primo livello delle abitazioni vicine a quella crollata.


Fortunatamente non ci sono state gravi conseguenze. Si sono registrati solo danni a cose. Stiamo parlando dell’incendio sviluppatosi ieri sera a Favara in Via Palmoliva. Per fortuna le fiamme non si sono propagate agli altri edifici adiacenti. Gli abitanti della zona appena hanno notato il fumo che fuoriusciva dal vecchio dammuso hanno subito segnalato il fatto al 115. Tempestivo è stato l’intervento  dei Vigili del Fuoco di Villaseta che hanno subito domato l’incendio. Dai primi accertamenti sembra che  la casa ,da tempo disabitata, sia  diventata luogo di ritrovo di tossicodipendenti. I vigili hanno dovuto fare i conti con l’impervio sito. La strettezza dei vicoli ha infatti ostacolato le manovre dell’autopompa. Comunque un mezzo di dimensioni più ridotte è riuscito ad arrivare sul posto. Sulle cause dell’incendio stanno indagando i Carabinieri di Favara, agli ordini del Tenente Gabriele Treleani.


 

Fine di questa edizione di SICILIA TV NOTIZIARIO

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