Avrebbe fatto delle pressioni all’imprenditore Romano, titolare della ditta che si occupa della raccolta dei rifiuti a Naro, affinché stipulasse un contratto con una ditta di vigilanza privata palermitana. Parliamo dell’ex assessore, nonché consigliere comunale di Naro, Francesco Lisinicchia, arrestato giovedì scorso dai carabinieri. Il 49enne martedì dovrà comparire dinanzi al Gip per l’interrogatorio di garanzia.
Dovrà comparire martedì prossimo davanti al gip del Tribunale di Agrigento per l’interrogatorio di garanzia. Parliamo dell’ex assessore, nonché attuale consigliere comunale di Naro, Francesco Lisinicchia. L’uomo è stato arrestato due giorni fa e posto ai domiciliari in quanto, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, avrebbe fatto delle “pressioni” al titolare della ditta che si occupa della raccolta dei rifiuti nella cittadina di Naro affinché stipulasse un contratto di vigilanza con una società privata palermitana. L’accusa per lui è di tentativo di indebita induzione a dare o promettere somme di denaro.
A eseguire l’arresto i militari della Compagnia di Licata e della Stazione di Naro, in esecuzione di un’ordinanza emessa dal Gip del Tribunale di Agrigento. A coordinare le indagini la Procura della Repubblica di Agrigento.
I particolari dell’operazione sono stati resi noti giovedì scorso nel corso di una conferenza stampa alla Procura. Secondo quanto emerso, Lisinicchia, a quanto pare responsabile di zona di questa società di vigilanza palermitana, per rendere più convincenti le pressioni avrebbe messo in mezzo anche un vecchio boss locale. Avrebbe detto all’imprenditore Giuseppe Romano, titolare della “Roma Costruzioni”, che l’unica soluzione per stare “tranquilli” era quella di stipulare questo contratto di vigilanza privata. “Tu si un uomo di mondo – avrebbe detto Lisinicchia all’imprenditore. Si spertu. Ha l’occhiu svegliu e nun c’è bisognu ca ti dicu nenti…”.
“Le operazioni di intercettazione telefonica e ambientale, – sottolinea il gip Alessandra Vella che ha emesso il provvedimento su richiesta del procuratore aggiunto Salvatore Vella e del pm Chiara Bisso – riscontravano il contenuto e il metodo intimidatorio, allusivo di coperture politiche e mafiose certamente finalizzato a indurre la controparte alla stipula del contratto di cui si discute”.
Lisinicchia dovrà adesso comparire dinanzi al Gip per l’interrogatorio di garanzia. Martedì si vedrà dunque quale strategia difensiva adotterà la difesa.
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