Incendio venerdì pomeriggio nella zona industriale di Agrigento, in territorio di Aragona. Ad andare a fuoco diverse balle di plastica custodite all’esterno di un’azienda che si occupa di smaltimento e trattamento di rifiuti. Non si esclude che possa essersi trattato di un atto doloso. Dopo gli sforzi dei vigili del fuoco nel domare le fiamme sono immediatamente partite le indagini da parte dei carabinieri.
A bruciare è stata plastica: dai rilievi tecnici dell’Arpa sembrerebbe non esserci stato inquinamento dovuto al rilascio di diossina nell’aria; intanto le indagini dei carabinieri proseguono a 360 gradi, senza nulla escludere, ma pare che l’ipotesi privilegiata possa essere quella di un incendio di matrice dolosa.
Queste le novità del rogo che nella serata di venerdì scorso ha avvolto nelle fiamme diverse balle di plastica collocate all’esterno dell’impresa “Ekot” che si occupa di smaltimento e trattamento di rifiuti industriali e speciali.
L’incendio, che era visibile a occhio nudo anche da grandi distanze, è avvenuto nella zona industriale di Agrigento, in c.da San Benedetto, territorio di Aragona. I vigili del fuoco hanno dovuto lavorare per oltre 20 ore prima di avere definitivamente la meglio sulle fiamme.
Pare che sul posto sussistano delle telecamere di videosorveglianza; i militari dell’Arma avrebbero visionato le immagini dalle quali però non sarebbe emerso nulla di particolare, complice forse il buio delle ore serali. L’azienda colpita dall’incendio sarebbe stata rilevata di recente da un giovane imprenditore.
Pare che non si escluda l’ipotesi che – nel caso si tratti di un atto doloso – questo rogo possa essere stato un “segnale”, ma spetterà appunto all’attività investigativa fare luce sull’accaduto. A occuparsene sarebbero i carabinieri della stazione di Aragona, competenti territorialmente, affiancati dai militari della compagnia di Agrigento e Canicattì.
Intanto all’imprenditore sono arrivati segni di solidarietà. Tra questi anche quello dell’associazione antimafia e antiracket “Libero Grassi Onlus” “Libero Futuro” che mostra vicinanza all’imprenditore, socio della stessa associazione, ed esprime “fiducia nelle forze dell’ordine e nella magistratura affinché – si legge in un comunicato – i responsabili di questo gravissimo atto siano presto assicurati alla giustizia”.
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