Continuano a ritmo serrato le ricerche di Gessica Lattuca, la 27enne madre di quattro figli scomparsa nel nulla lo scorso 12 agosto.
Indagini a tutto campo concentrate anche nell’ambito dei contatti più stretti.
Oggi, alla vigilia della fiaccolata organizzata dalla parrocchia di Don Marco Damanti e dal consiglio pastorale di Favara, che partirà da piazza Giarritella, luogo dove presumibilmente è stata vista Gessica per l’ultima volta e che si snoderà lungo le vie del paese dell’agnello pasquale, verrà fatto di nuovo il punto sul giallo che avvolge questa torbida vicenda.
Dopo un mese di tentativi vani di ritrovare Gessica, che hanno condotto verso un vicolo cieco, si è piuttosto pessimisti sulle sorti della donna.
La madre di Gessica, Giuseppina Caramanno, in questi giorni ha detto queste drammatiche parole: “Ci sono pochissime speranze di ritrovare Gegé viva. E allora mi rivolgo al suo assassino, ti prego mettiti una mano sul cuore e facci ritrovare il corpo di mia figlia“.
Intanto una speranza era sorta dopo che un uomo, residente nelle Marche, aveva contattato il parroco per raccontargli di aver conosciuto Gessica tramite una chat di incontri. La ragazza, nel corso delle conversazioni web, gli aveva più volte manifestato la voglia di “scappare” da Favara. Questa pista, verificata dai carabinieri della Tenenza di Favara, si è rivelata infruttuosa. Gli inquirenti sono sempre più convinti che Gessica vada cercata nella zona compresa tra Favara, Agrigento, Grotte e Racalmuto, luoghi che abitualmente frequentava.
Le ricerche verranno estese nella contrada Stefano, nelle campagne favaresi, a ridosso del fiume Naro dove sono presenti numerose discariche e dove la conformazione del territorio appare impervia dove tra l’altro c’è la miniera di Zolfo, detta di Ciavolotta, ora abbandonata, dove ci sono grotte e cunicoli che scendono nel sottosuolo fino a una profondità di quasi duemila metri. Proprio in quegli anfratti si persero le tracce nel 1997 di un ragazzo di Favara, Diego Ferraro.
Al vaglio degli investigatori e della procura agrigentina anche le relazioni di Gessica in ambito familiare e delle sue amicizie. Anche Giuseppina Caramanno, madre della scomparsa, nei vari appelli ha anche parlato di un sogno premonitore che narrava di un terribile presagio.
Alcuni conoscenti della donna hanno raccontato che i rapporti con Filippo Russotto, ex compagno e padre di tre dei quattro figli, non erano dei migliori.
L’uomo -scrive il giornalista Emilio Orlando, del giornale LEGGO e spesso ospite della trasmissione RAI “La vita in diretta”- avrebbe un temperamento forte e incline alla lite. Pare che in più di qualche occasione avrebbe litigato furiosamente con la ex compagna arrivando addirittura a minacciarla. Durante i vari appelli, fatti sempre dall’ex, che non è indagato, l’uomo è apparso molto agitato e contraddittorio. Ha detto di conoscere il nome dell’uomo che ha a che fare con la scomparsa di Gessica.
Proprio ieri -continua il giornalista Orlando- il tribunale di Agrigento ha intanto dissequestrato una somma di denaro di Gerlando Russotto, nipote di Filippo, che gli venne sequestrata dopo il suo arresto avvenuto il 2 agosto scorso perché accusato di aver partecipato all’agguato in un ristorante in Belgio ai danni di SaverioSacco.
Secondo la Direzione distrettuale antimafia, il regolamento di conti è inscrivibile nel contesto della faida belga-favarese legata a traffici illeciti di armi e droga. L’ordinanza, fa sapere Salvatore Cusumano, legale della famiglia, è stata parzialmente annullata dal tribunale del riesame il 21 agosto.
Sotto la lente d’ingrandimento degli inquirenti anche alcune amicizie di Gessica, tra cui alcuni personaggi finiti qualche anno fa nella rete della giustizia nell’ambito dell’operazione “Sorgente” che scardinò un sodalizio criminale che spacciava cocaina nella zona. Tra le persone finite in manette c’ era anche una ragazza.
Colpi di scena e sviluppi investigativi potrebbero arrivare a breve e risolvere un mistero che tiene con il fiato sospeso oltre che l’Italia soprattutto la famiglia e i quattro bambini che aspettano che da un momento all’altro la mamma possa ritornare.
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