Inchiesta “Diplomat”. Tra gli indagati ci sarebbe anche l’assessore comunale di Favara Amodeo Nicotra.
L’assessore comunale della giunta grillina di Favara, Amodeo Nicotra, risulterebbe tra gli indagati nell’ambito dell’inchiesta denominata “Diplomat” portata avanti dalla Guardia di Finanza di Ragusa collaborata dai colleghi agrigentini.
Il suo nome figurerebbe fra i 110 iscritti nel registro degli indagati da parte della Procura di Agrigento.
In queste ore i Pm Simona Faga e Paola Vetro stanno facendo notificare gli avvisi di conclusione delle indagini fra insegnanti, personale amministrativo e soci dei quattro istituti che avrebbero messo in piedi il “diplomificio” con i titoli di studio che sarebbero stati consegnati senza lezioni ed esami e con la falsificazione di tutta l’attività didattica.
Sono quattro le scuole paritarie al centro dell’inchiesta: gli istituti Pirandello di Canicattì e Licata, il “Volta” di Canicattì e il “San Marco” di Acireale. Proprio in una di queste scuole, pare il Pirandello di Canicattì, il 43enne Nicotra avrebbe svolto il ruolo di commissario per tutta la durata dell’esame.
“Sto apprendendo dalla stampa della vicenda. Non ho ancora ricevuto alcun avviso” -ci ha detto Nicotra. “Al momento non sono in grado di rilasciare dichiarazioni. Sto cercando di raccogliere più informazioni sulla vicenda”.
Ricordiamo che il periodo preso in esame dagli inquirenti si riferisce all’anno scolastico 2014/2015. L’indagine è partita a seguito di una segnalazione in un centro d’istruzione a Ispica, nel ragusano. Poi si è trasferita per competenza territoriale ad Agrigento.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti e comunicato anche nel corso di una conferenza stampa alla Procura, la retta per frequentare questi istituti era di circa 3.500 euro.
In totale i finanzieri hanno sequestrato 458 mila euro in contanti e 52 mila euro di titoli di credito. 300 mila euro sono stati sequestrati all’ex deputato Gaetano Cani, anche lui indagato su questa vicenda. Il denaro era nascosto dentro a una scatola di scarpe. Sequestrati anche 22 diplomi ritenuti falsi, onde evitare che i soggetti che li hanno “conseguiti” accedano a pubblici concorsi o proseguano gli studi.
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