Operazione “Diplomat” condotta sul campo dalla GDF di Ragusa su coordinamento della Procura di Agrigento. 22 diplomi ritenuti falsi sono stati sequestrati, così come oltre 450mila euro. Coinvolte anche tre scuole dell’agrigentino. 110 gli indagati, tra questi Gaetano Cani.
Un presunto sistema di scuole paritarie finalizzato al conseguimento di diplomi di scuola superiore falsi. È quanto ha portato alla luce l’operazione “Diplomat” della Guardia di Finanza di Ragusa, collaborata dai colleghi agrigentini e su coordinamento dei pm Simona Faga e Paola Vetro.
I dettagli questa mattina in conferenza stampa. A prendere la parola sono stati il procuratore di Agrigento, Luigi Patronaggio, il comandante provinciale delle Fiamme Gialle ragusane, colonnello Giorno Salerno, e il maggiore Luigi De Gregorio, comandante del nucleo di polizia economico-finanziaria di Ragusa.
Le indagini, partendo da una segnalazione, hanno preso in esame il periodo corrispondente all’anno scolastico 2014/2015. Un presunto sodalizio criminale dedito alla commissione di reati contro la pubblica amministrazione e la fede pubblica; questo quanto avrebbero accertato gli organi inquirenti.
Partendo dal controllo di un centro d’istruzione di Ispica, nel ragusano, non riconosciuto dalle autorità scolastiche, sono finiti coinvolti nella vicenda tre istituti scolastici dell’agrigentino (da qui il trasferimento del fascicolo da Ragusa ad Agrigento per competenza territoriale) e uno del catanese. Si tratta, ha specificato il procuratore Patronaggio, del “Luigi Pirandello” di Licata, del “Luigi Pirandello” di Canicattì, dell’ “Alessandro Volta”, sempre a Canicattì, e del “San Marco” di Acireale.
110 i soggetti raggiunti da un avviso di garanzia in questa maxi-indagine. Il contesto, naturalmente, è quello scolastico. Tra loro personale amministrativo, personale docente e prestanomi. Tra questi spicca l’ex deputato regionale Gaetano Cani, già indagato per altre vicende dalla Procura di Agrigento e da quella di Sciacca. Dal corpo degli indagati restano fuori genitori e alunni. La retta da pagare per frequentare gli istituti superiori interessati, ha precisato Patronaggio, si aggirava intorno ai 3.500 euro.
Sequestrati 458mila euro in contanti e 52mila euro di titoli di credito. 300mila euro sono stati sequestrati solo a Cani e rinvenuti in una scatola per scarpe. Sequestrati anche 22 diplomi ritenuti falsi, onde evitare che i soggetti che li hanno “conseguiti” accedano a pubblici concorsi oppure proseguano con gli studi universitari. 5 persone – ha puntualizzato il col. Salerno- stavano appunto per iscriversi all’università.
“L’attività di preparazione scolastica era assolutamente fasulla – ha continuato il comandante provinciale dei finanzieri di Ragusa -. Era tutto preparato a tavolino, talvolta in modo grossolano”. I finanzieri avrebbero accertato ad esempio preparazioni agli esami di maturità con temi precedentemente predisposti e passati via e-mail ai singoli istituti sedi di esame per essere destinati agli studenti. “Prove orali mai tenute”, ha aggiunto il colonnello.
Il maggiore De Gregorio è entrato più nel dettaglio, parlando di “un intero percorso scolastico falsificato”, di “produzione di finte pagelle”, di “finti consigli di classe” e di “iscrizioni tardive, oltre i termini consentiti”, di “mancata frequentazione degli alunni alle lezioni” e di “finta attribuzione dei crediti scolastici”.
L’indagine relativa all’operazione “Diplomat” è giunta nella sua fase conclusiva ma non è ancora conclusa, non conclusa anche in relazione agli anni scolastici successivi al 2014-2015, quello preso in esame.
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